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Attacchi alle navi russe, l’invito dell’Onu a frenare l’escalation indispettisce Kiev: «Guterres fa l’avvocato del diavolo»

05 Agosto 2023 - 16:00 Ygnazia Cigna
Le recenti offensive ai porti di Mosca hanno generato una reazione delle Nazioni Unite, che non va giù al consigliere di Zelensky

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha invitato Ucraina e Russia ad astenersi da ogni azione che potrebbe provocare un’ulteriore escalation della guerra in corso. Un tentativo di frenare l’offensiva ai porti russi dopo i recenti attacchi ucraini alle infrastrutture petrolifere di Mosca – soprattutto quelli al porto di Novorossiyrsk e alla nave Sig – e all’annuncio del Servizio idrografico di Stato ucraino che ha dichiarato zona a rischio di guerra l’area marina di sei porti nel Mar Nero. «Abbiamo visto le notizie sull’accaduto. Le Nazioni Unite non sono in grado di confermare queste informazioni. Ribadiamo con forza il nostro invito a tutte le parti interessate ad astenersi da qualsiasi retorica o azione che possa intensificare ulteriormente il conflitto», dichiara Guterres, provocando una dura e amara replica di Kiev.

La risposta di Kiev

«Non ricordo se il Segretario generale dell’Onu abbia parlato dell’inammissibilità dell’escalation quando la Russia ha attaccato i porti ucraini di Odessa e sul Danubio. Non ricordo se il signor Antonio Guterres sia uscito con una dichiarazione contro il terrore russo delle città pacifiche», controbatte Mykhaylo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Invece, quando l’Ucraina reagisce efficacemente, numerosi avvocati del diavolo escono subito e chiedono immediati cessate il fuoco e l’escalation del conflitto», prosegue con un tweet. Nel timore generale dell’Occidente, anche per le ripercussioni sui mercati globali del greggio, l’Ucraina non ha quindi intenzione di fare passi indietro. «Il diritto internazionale e il diritto all’autodifesa funzionano così? È questo l’aspetto dell’ordine di sicurezza globale agli occhi delle Nazioni Unite?», chiede Podolyak. «Con un aggressore – incalza – che conduce una guerra genocida alla presidenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e la costante persuasione a non resistere?».

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