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No! SARS-CoV-1 non è un’arma biologica sviluppata in un’università degli Stati Uniti

A sostenere la tesi è il dottor David Martin al Parlamento europeo, ma non riporta alcuna prova a sostegno

Anche il virus dell’epidemia di Sars (SARS-CoV-1) si porta dietro uno strascico di teorie del complotto, che prevedono una immancabile “produzione in laboratorio”. È quanto viene riportato nelle condivisioni Facebook recentemente segnalateci, dove viene proposto l’intervento del dottor David Martin al Parlamento europeo. Di fatto, Martin sostiene che il SARS-CoV-1 sia un’arma biologica senza alcuna prova.

Per chi ha fretta:

  • Non ci sono prove che la Sars sia stata creata in un laboratorio americano.
  • La malattia appare in Cina nel 2003 e le sue origini sono dovute a una zoonosi.
  • David Martin è un analista finanziario noto per le sue tendenze complottiste.

Analisi

Le condivisioni in oggetto riportano una clip con le affermazioni del dottor David Martin al Parlamento europeo, durante un vertice internazionale sulla Covid-19 risalente al maggio 2023.

Il dottor Martin è un analista finanziario e consulente aziendale che ha fondato una società di analisi di mercato chiamata M-CAM. Le sue affermazioni complottiste sulla Covid-19 lo hanno reso un personaggio apprezzato negli ambienti No Vax. Nel filmato afferma che il nuovo Coronavirus sarebbe un’arma biologica. Per dimostrarlo sostiene che anche SARS-CoV-1 sarebbe stato sviluppato presso l’Università del North Carolina. Quindi suggerisce che la pandemia sia stata pianificata. Tutto qui. Ovviamente non esistono prove a sostegno dell’ipotesi che il virus della SARS fosse un’arma biologica. La Sindrome respiratoria acuta grave (SARS) individuata nel 2003 durante un’epidemia in Cina, è una malattia respiratoria virale causata dal SARS-CoV-1.

L’unica “prova” presentata è un brevetto del 2002 della già citata Università californiana. Questo riguarderebbe un «clone di coronavirus difettoso a replicazione infettiva». Basta dare un’occhiata al documento in oggetto per capirne il contenuto. La fonte, intitolata «Metodi per la produzione di Coronavirus ricombinante», menziona realmente una «replica infettiva difettosa», ma non c’entra con una presunta «arma biologica». Semplicemente si è sempre fatta ricerca sui Coronavirus, specialmente quelli ospitati dai pipistrelli. In nessun modo il brevetto in oggetto può venire ricondotto alla produzione di SARS-CoV-1.

Del caso si sono già occupati i colleghi di Logically Facts.

Conclusioni

Le affermazioni di David Martin al Parlamento europeo sono mere congetture non supportate da alcuna fonte, a parte i riferimenti a un brevetto, che palesemente non c’entra niente con SARS-CoV-1. Semplicemente Martin ignora (o forse omette) che il termine «Coronavirus» riguarda un gruppo di virus già noti ben prima dell’epidemia di Sars del 2003.

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