Travis Scott, la dirigente del Colosseo: «Basta concerti rock al Circo Massimo. È un monumento, non è uno stadio»

«Avevo dato al sindaco Gualtieri una serie di prescrizioni, ma evidentemente non l’ho convinto», ha detto Alfonsina Russo

«Non è uno stadio, né una sala concerti, ma un monumento». Per Alfonsina Russo, direttrice del Parco Archeologico Colosseo, sotto la cui tutela ricade anche il Circo Massimo (quest’ultimo “responsabilità” del Comune), il concerto di Travis Scott di ieri, 7 agosto, ma più in generale i maxi-eventi musicali, «mettono a rischio» l’antico circo romano e pure «il Palatino che è lì accanto». Per la dirigente, che ha commentato con l’Agi la reazione dei romani che in presa al panico avrebbero chiamato i numeri di emergenza temendo un terremoto, «l’auspico è che Roma Capitale valorizzi adeguatamente il Circo Massimo», sottolinea. «Andrebbe finalmente riqualificato affinché venga pienamente compresa la sua storia e la sua funzione nella Roma antica così come nei periodi successivi. Gli eventi musicali a mio avviso si possono realizzare ma ben selezionati, come l’Opera e i balletti». Nonostante il Circo Massimo sia di “proprietà” del Comune di Roma, in generale il Municipio «chiede il via libera – spiega Russo – alla Soprintendenza capitolina, e anche noi diamo un parere. Io avevo dato una serie di prescrizioni, ne ho parlato anche con il sindaco Gualtieri. Ma evidentemente non l’ho convinto. Senza contare – ribadisce – che questo concerto di Travis Scott è uscito fuori all’ultimo, solo pochi giorni fa». Il timore è che i monumenti possano subire danni: «Finora non ci sono stati, ma non sappiamo cosa potrà succedere. Oggi ho subito chiesto di verificarli, non è una situazione secondo me consona per un posto del genere», ha concluso.


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