Tensione al confine tra Bielorussia e Polonia: Varsavia invierà fino a 10 mila soldati. Incendio a 37 km da Mosca – Il video

La centrale di Zaporizhzhia sull’orlo del blackout

Ieri, 9 agosto, il viceministro dell’Interno polacco, Maciej Wasik, aveva parlato di uno spostamento di 2 mila uomini dell’esercito lungo il confine bielorusso. In meno di 24 ore quella cifra è stata quintuplicata: è il ministro della Difesa Mariusz Blaszczak, in un’intervista alla radio pubblica, ad annunciare che le truppe aggiuntive da posizionare lungo la frontiera potranno salire fino a 10 mila unità. «Avviciniamo l’esercito al confine con la Bielorussia per spaventare l’aggressore in modo che non osi attaccarci», ha spiegato. Nello specifico, il piano di Varsavia prevede che 4 mila militari sostengano direttamente la Guardia di frontiera. E che 6 mila vadano a rinfoltire le file delle riserve. Ma il fronte della guerra iniziata in Ucraina si espande non solo ad Ovest. Anche il territorio russo, nelle ultime ore, è stato nuovamente preso di mira da droni presumibilmente guidati da Kiev. Il sindaco di Mosca, Sergey Sobyanin, ha affermato che i sistemi di difesa aerea russi sono riusciti ad abbattere due velivoli senza pilota. Uno nella zona di Domodedovo e un altro vicino all’autostrada di Minskoe.


Il rogo a Domodedovo e i danni a Zaporizhzhia

Ed è proprio a Domodedovo che, nelle prime ore di oggi, è scoppiato un vasto incendio che sta minacciando la cittadina a 37 chilometri da Mosca. Sono state udite diverse esplosioni prima dell’alba, ma l’eventuale attacco non è stato ancora rivendicato. A Domodedovo si trova uno degli aeroporti internazionali che servono la capitale russa e, nella notte, il traffico aereo è stato limitato proprio per l’allerta droni. Intanto a Zaporizhzhia, dove sorge la centrale nucleare più grande d’Europa, è allarme per i guasti alla rete elettrica. L’impianto ha perso il collegamento con la linea principale ad alta tensione la scorsa notte: Energoatom, la società statale ucraina per l’energia nucleare, scrive su Telegram che la centrale «è sull’orlo di un altro blackout». In una nota, si legge che l’impianto di Zaporizhzhia, «attualmente occupato, ha perso il collegamento alla sua principale linea di trasmissione di energia esterna con una tensione di 750 kV. In seguito, la centrale è dovuta passare all’unica linea elettrica di riserva da 330 kV disponibile, la cui disconnessione minaccia la perdita di energia esterna».


L’avanzata russa a Nord-Est

Intanto, nella giornata di oggi, 10 agosto, Kiev ha disposto l’evacuazione di 37 insediamenti a Kupiansk. È un segnale che conferma quanto comunicato da parte russa, ovvero che le truppe di Mosca stanno riuscendo ad avanzare nel territorio ucraino a Nord-Est, in particolare nella regione di Kharkiv. «Stiamo migliorando le nostre posizioni» è il messaggio arrivato da fonti militari russe.

Il ripristino dell’accordo del grano

La Turchia continua a svolgere il ruolo di mediatore più accreditato tra le controparti russo-ucraine. Perlomeno, per ciò che concerne l’accordo del grano. Il ministro degli Esteri turco ha ribadito che sono in corso i contatti tra i funzionari delle Nazioni Unite, della Federazione Russa e dell’Ucraina, con il coordinamento di Ankara. L’auspicio è che la nuova iniziativa sui cereali raggiunga il successo poiché «contribuirebbe notevolmente alla stabilizzazione dei prezzi degli alimenti a livello globale e dimostrerebbe che tutte le crisi possono essere risolte con il dialogo».

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