La procuratrice di Rovereto e il killer di Iris Setti: «I precedenti? Non erano gravi. È sempre stato corretto»

Viviana Del Tedesco difende  Chukwuka Nweke: era collaborativo. L’evasione? Per andare a fare la spesa.

La procuratrice di Rovereto Viviana Del Tedesco parla dell’omicidio di Iris Setti. La donna è stata aggredita e uccisa da uomo senza fissa dimora nel parco Nikolajevka del quartiere Santa Maria a Rovereto, in provincia di Trento.  Chukwuka Nweke, 37enne senza fissa dimora, l’avrebbe massacrata con calci e pugni e violentata. In un’intervista a La Verità Del Tedesco smentisce che l’uomo avesse precedenti tanto gravi da giustificarne l’espulsione. E dice che il killer «aveva una puntualità nel fare la firma che se gli studenti di oggi fossero così puntuali a scuola saremmo a cavallo. Era anche collaborativo, una persona assolutamente corretta». Mentre l’inottemperanza all’obbligo di firma che risale a luglio «per quanto mi riguarda è un’evasione per andare a fare la spesa».


«A me non risultano tutti questi reati»

La procuratrice dice a Fabio Amendolara che a lei non risultano i reati e i precedenti di Nweke. E aggiunge che il reato più grave, quello degli inizi di agosto, è una resistenza a pubblico ufficiale. Mentre «la Map (la messa alla prova, ndr) l’ha fatta perché è prevista dalla legge, perché appunto sono reati minori. Si segue la legge eh… noi abbiamo fatto tutto correttamente. Quindi per me tutte queste cose che dite sono chiacchiere, francamente basta! Le cazzate non si scrivono ok? La verità è quella che sappiamo… è quella delle carte, dei certificati penali… se poi ci vogliamo inventare qualcosa da scrivere, bene! Io faccio un altro mestiere». E sullo spaccio: «Che poi la droga… quella roba lì, bisogna vedere… è vero, non è vero… arrestato in flagranza con 56 dosi la responsabilità… bisogna vedere… soprattutto in quelle indagini lì… si fa il nome… poi bisogna vedere…».


La flagranza di reato

L’uomo è stato arrestato in flagranza con 56 dosi di eroina e due confezioni di hascisc. «Se si va in Olanda non è nemmeno considerato reato (ride, ndr) io non so… dai manager ai bancari, tutti…», replica Del Tedesco. Nweke per la dottoressa non era una minaccia per nessuno a Rovereto e dintorni: «Questa non era una posizione né pericolosa… lo vedevano… adesso tutti dicono… ma lo si vedeva al parco che si allenava… e poi io non lo so cosa sia successo…». E aggiunge: «È un uomo che fisicamente è spettacolare. Quello lì doveva andare a fare le Olimpiadi, a fare i mondiali di pugilato, non lo so… mi capisce? Quello lì doveva andare in pista! Sono personaggi molto forti e io lo vedevo sempre… cioè… e non ho visto nessuno all’epoca che dicesse… perché poi abito là… adesso tutti dicono… ma io non ho visto nessuno… si allenava… adesso parlano di tutte quelle robe nei parchi…».

La famiglia

Nei suoi confronti c’è anche una segnalazione su violenze in famiglia. «È vero, l’anno scorso ha avuto un eccesso di ira quando è andato a trovare la moglie a casa per vedere i suoi figli… non che avesse fatto… poi adesso vengono fuori che sono agli atti… boh… a me non risulta niente! Se poi le sorelle… potevano occuparsene le sorelle… lei che ne dice?». Del Tedesco racconta anche altro sulla storia giudiziaria dell’uomo: «Era una persona che aveva perso il lavoro, con una famiglia… io ho avuto sempre l’impressione che il suo problema fosse questo». E conclude: «Adesso bisogna per forza dipingerlo come un criminale. Se l’avessi messo dentro allora sì che mi avrebbero contestato un abuso d’ufficio… poi ci sono anche i difensori eh! Se uno va in carcere e l’avvocato a un certo punto chiede l’attenuazione della misura non è che io posso dirgli di no a prescindere.

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