Chi è Cristina Seymandi, l’imprenditrice con la passione per la politica che sognava di diventare sindaca di Torino

Figlia di un conosciuto commercialista del capoluogo piemontese, la 47enne è stata collaboratrice di Chiara Appendino e Paolo Damilano

Una relazione iniziata nel 2020, un matrimonio rimandato due volte, anche a causa della pandemia di Coronavirus. La loro storia è diventata nota alle cronache nazionali dopo che Massimo Segre, commercialista e finanziere vicino a Carlo De Benedetti, ha deciso di lasciare la futura sposa durante la festa organizzata proprio per annunciare le nozze. In un discorso, davanti a 150 invitati, Cristina Seymandi si è vista accusare di una serie di presunti tradimenti scoperti da Segre, che avrebbero portato all’annullamento dell’imminente unione coniugale. L’ex collaboratrice dell’allora sindaca Chiara Appendino, poi passata a supporto di Paolo Damilano, candidato di centrodestra alle scorse comunali di Torino, non ha potuto fare niente per evitare lo spiattellamento della sua vita privata ordito dall’uomo. E ora, come ha confermato a La Stampa, sta valutando di tutelarsi anche in sede penale dalle accuse di un uomo che, a detta di Seymandi, dovrebbe «pensare a se» a proposito di tradimenti.


Seymandi ha 47 anni ed è la figlia di un rinomato commercialista del capoluogo piemontese. Ha coltivato a lungo due passioni parallele, politica e imprenditoria. I suoi detrattori, durante l’amministrazione di Appendino, dicevano di lei che «studiava da sindaca», alludendo alla sua brama di succedere all’esponente dei 5 stelle a Palazzo Civico. A quanto racconta il dorso torinese del Corriere, questa possibilità le è stata interdetta in partenza a causa dell’ala più intransigente dei grillini torinesi. Così, dallo staff di Appendino, Seymandi ha deciso di passare nella squadra del candidato civico di centrodestra, Paolo Damilano. «Dei 5 Stelle non posso dire che non abbiano apprezzato il mio lavoro, ma non mi hanno chiesto di candidarmi», ha affermato per giustificare il cambio di sponda. La tornata elettorale, comunque, non è stata fortunata per lei: da candidata consigliere è riuscita a raccogliere solo 318 preferenze. In campagna elettorale, Damilano aveva anche detto che, in caso di vittoria, l’avrebbe nominata vicesindaco, ma ha perso le elezioni al ballottaggio contro il candidato di centrosinistra Stefano Lo Russo.


L’invettiva di Lo Russo per le attività svolte da Seymandi durante l’incarico con Appendino

Proprio l’attuale sindaco, nei panni di consigliere d’opposizione durante l’amministrazione Appendino, ha rivolto dure critiche verso l’operato di Seymandi. Durante un’interpellanza alla sindaca di inizio 2020, Lo Russo ha chiesto conto dei criteri e requisiti di selezione della collaboratrice. «Ci troviamo per l’ennesima volta a discutere dell’operato della dottoressa Seymandi», aveva esordito. Il tema sollevato riguardava varie attività private che, secondo Lo Russo, Seymandi avrebbe svolto durante l’orario di lavoro in Comune, «lavoro che viene pagato dal contribuente torinese». L’attuale sindaco aveva chiuso così l’invettiva: «Cos’è che tiene lì la dottoressa Seymandi? È un mistero della fede. Io davvero faccio fatica a capirlo. Tutta sta partecipazione civica, per cui spendiamo centinaia di migliaia di euro di stipendi, cosa ha prodotto? Ma al di là di cosa ha prodotto, e concludo, mi interesserebbe molto capire come mai non ha risposto alla domanda. Sindaca Appendino, lei sa se tutte le attività svolte dalla dottoressa Seymandi nell’ambito del Coordinamento Civico Torino, sono state svolte durante o fuori dall’orario di lavoro? Se ce lo dice nella replica, ci fa una cortesia».

Le attività imprenditoriali e la villa a Pino Torinese

Ad ogni modo, accantonata la parentesi politica, dopo cinque anni di collaborazione con le più alte sfere dell’amministrazione comunale, Seymandi si è lanciata nell’imprenditoria. È amministratrice delegata e proprietaria dell’80% delle quote della Savio, azienda legata a Segre e che realizza accessori per serramenti, con una forza lavoro di oltre 150 dipendenti. Possiede anche l’80% delle quote di Igourmet srl, una piccola società di consulenza. È consigliera di amministrazione della società benefit Brainscapital e di Directa Service, costola dell’azienda Directa Sim che si occupa di trading online ed è stata fondata dallo stesso Segre. Seymandi risulta anche segretaria generale della Fondazione Ricerca Molinette, presieduta dal suo ex fidanzato. Come unità immobiliari, a disposizione di Seymandi risulta la nuda proprietà di una villa da 18 vani nella benestante Pino Torinese, uno dei Comuni che compare sempre nelle classifiche delle città più ricche di Italia: 6.095 contribuenti con un reddito medio pari a 38.441 euro.

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