Alluvione Emilia-Romagna, la lettera di Meloni a Bonaccini: «Già stanziati 4,5 miliardi». Il sindaco di Ravenna: «Narrazione surreale»

Per Michele de Pascale, la premier «non ha un quadro esatto della situazione. Sarebbe meglio che tornasse nei luoghi più colpiti»

La premier Giorgia Meloni scrive una lettera al governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini dopo le polemiche sull’alluvione. Nella missiva la premier dice che il suo governo ha già stanziato «4,5 miliardi per la ricostruzione delle zone alluvionate e questa iniziativa non si esaurisce qui. Uno degli obiettivi dell’Esecutivo è anche quello, oltre alla messa in sicurezza e alla ricostruzione delle infrastrutture, di risarcire tutti i privati che hanno subito danni». In un’intervista Bonaccini aveva detto che non erano arrivati i soldi a 60 giorni dall’alluvione. Per la premier «non bisogna cedere alla fretta ed alla frenesia che pare rispondere al desiderio di qualcuno di avere un po’ di visibilità, alimentando polemiche inutili». Poi ricorda al governatore che gli è stato assegnato il ruolo di sub commissario per «operare concretamente al servizio della comunità. Una sfida – scrive tra l’altro la premier – che sapremmo superare lavorando tutti nella stessa direzione».


La lista delle principali misure del governo

Nella lettera, la premier snocciola, inoltre, con dovizia di particolari le misure prese in diversi provvedimenti per un totale, solo fino a questo momento (precisa), di 4,5 miliardi. Nella lettera cita il dl 61/23 nel quale vengono mobilitate risorse per 1,8 miliardi per la tutela e la protezione del mondo imprenditoriale e lavorativo. Altri 2,7 miliardi sono stati stanziati con il decreto 88/23 – scrive ancora – indirizzati prioritariamente al ripristino delle reti infrastrutturali e idrogeologiche fortemente lesionate dalle conseguenze dell’alluvione. Per la presidente del Consiglio, «queste due misure – spiega nella lettera – contengono un corollario di iniziative che va dall’istituzione del fondo straordinario per il sostegno della continuità didattica (20 milioni), all’ammortizzatore unico di 620 milioni di euro per i lavoratori subordinati impossibilitati a prestare attività lavorativa. Altre misure riguardano, tra l’altro, i lavoratori autonomi ( 253 milioni per il 2023), il fondo di garanzia per le Pmi (110 milioni)». Nella lunga elencazione di Meloni si fa tra l’altro riferimento ai 2,5 miliardi previsti per il triennio 2023-25 per la ricostruzione.


Il sindaco Ravenna: «Meloni ha una visione totalmente distorta, torni in Romagna»

Sulla lettera inviata da Meloni al governatore dell’Emilia Romagna, è intervenuto anche il sindaco di Ravenna. Per Michele de Pascale, la presidente del Consiglio «non ha un quadro esatto della situazione in Romagna e in tutta la Regione», si legge sul post Facebook. «Forse – continua de Pascale – le dichiarazioni surreali di qualche suo collaboratore le hanno fornito una visione totalmente distorta sull’efficacia delle misure previste dal suo governo». Poi la richiesta a Meloni di «incontrarla direttamente nei prossimi giorni, a Roma, o dove ritiene», ma, forse, continua il primo cittadino di Ravenna, «sarebbe meglio che tornasse lei in Romagna, nei luoghi più colpiti, e che, se non si fida dei sindaci (anche di quelli di centrodestra a quanto pare), dei sindacati e di tutte le associazioni di impresa, ascolti direttamente le persone colpite, visiti le case distrutte dall’alluvione e provi ripetere lì le 5 pagine sui 4,5 miliardi già spesi per l’alluvione». La lettera della premier, per De Pascale, «purtroppo è totalmente negativa, prosegue nella narrazione surreale dei 4,5 miliardi già spesi dal governo per cittadini, imprese e opere pubbliche; rinvia ad ottobre le nostre due proposte per avere subito risorse reali per gli indennizzi a famiglie e imprese ed elude completamente la nostra richiesta di incontrarla subito personalmente per decidere insieme come procedere».

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