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È morto Francesco Alberoni, addio al sociologo che studiò l’amore e l’innamoramento

A dare la notizia la famiglia

È morto a 93 anni Francesco Alberoni, sociologo, giornalista e scrittore. Alberoni si è spento a Milano al Policlinico, dove era ricoverato da alcuni giorni, dopo una complicazione durante una terapia alla quale era sottoposto per problemi ai reni. Laureato in medicina a Pavia nel 1953, Alberoni si appassiona alla psichiatria seguendo gli insegnamenti di Franco Fornari e poi di padre Agostino Gemelli, fondatore dell’Università Cattolica. I suoi interessi però non si fermano davanti agli steccati di una singola disciplina, puntando a studiare i grandi fenomeni sociali e di costume. Negli anni ’50, poco prima del boom economico in Italia, Alberoni analizza i cambiamenti nel Paese attraverso i corredi e l’intimo. L’azienda Bassetti finanzia la sua ricerca che lo porta a studiare l’Italia da Nord a Sud. Sarà grazie a quel suo girovagare in Cinquecento a rivelare che gli italiani non si spostavano verso il Settentrione solo spinti da migliori condizioni economiche, ma per un sogno di cambiamento e di un futuro migliore. Un obiettivo che Alberoni aveva individuato forte soprattutto tra le donne, che nella vita in città e con un lavoro più sicuro vedevano gli strumenti per una vera emancipazione. Nel 1964 pubblica “Consumi e società”, considerato da più parti il primo libro su marketing e pubblicità. Alberoni considera i beni di consumo un elemento tipico della società moderna, che rappresentano anche sogni e bisogni. C’è in qualche modo la sua firma dietro invenzioni fortunate, ricorda Repubblica, come Mulino Bianco, Piumone Bassetti e Tod’s, per citarne alcune.

Rettore dell’Università di Trento negli anni caldi tra il 1968 e il 1970 tra movimenti di contestazione e rivoluzioni giovanili, Alberoni nel 1977 pubblica “Movimento e istituzione”, con cui riconosce nell’innamoramento l’equivalente individuale dei movimenti sociali, la versione a due che può dare vita a una svolta sociale. Da lì nasce “Innamoramento e amore” nel 1979, che divenne un best seller, tradotto in oltre 20 lingue e che vendette più di due milioni di copie. La sua idea di innamoramento costruttivo accompagna le rubriche che per decenni tiene su diversi quotidiani, dal Corriere della Sera, dove pubblica in prima pagina dal 1982 al 2011, passando per una breve parentesi a Repubblica, e poi al Giornale, con cui ha collaborato fino alla fine con un appuntamento settimanale. Nella sua intensa carriera, Alberoni ha anche diretto il Centro sperimentale di cinematografia, è stato poi rettore dello Iulm di Milano, consigliere di amministrazione della Rai, che ha presieduto nel maggio 2005. Si è anche candidato alle Elezioni Europee per Fratelli d’Italia nel 2019.

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