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La benzina sale ancora: 2,019 euro al self in autostrada. Federcontribuenti: «Si può scontare di 20 cent, ecco come»

17 Agosto 2023 - 10:50 Ygnazia Cigna
Il Codacons annuncia una denuncia contro il Mef: «Congeli le accise»

La tendenza al rialzo del prezzo medio della benzina in autostrada non rallenta. Oggi è ancora in salita: il self sulla rete autostradale, stando ai dati forniti dal Mimit, ha un prezzo medio di 2,019 euro al litro. In crescita rispetto al 2,015 euro registrato lo scorso 14 agosto. Per quanto riguardo il gasolio self – sempre in autostrada – si parla di 1,928 euro contro i 1,921 della vigilia di Ferragosto. Il Gpl servito, invece, resta stabile a 0,842 euro, così come il metano a 1,528 euro.

Le differenze tra regioni: la Puglia è la più cara

Si tratta di costi che variano da regione a regione. Quello più alto resta ancora in Puglia con un prezzo medio di euro al litro pari a 1,969. A seguire Calabria (1,967 euro al litro), Basilicata (1,966), Liguria (1,965), Sardegna (1,962), Val d’Aosta (1,959), Molise (1,954), Sicilia (1,946), Campania (1,944), Friuli Venezia Giulia (1,943), Abruzzo, Piemonte e Toscana (1,941), Lombardia (1,940), Emilia Romagna (1,938), Lazio (1,937), Umbria (1,936) e Veneto (1,925). Quello più economico, infine, si trova nelle Marche con 1,924 euro al litro.

Urso: «L’esposizione del cartello con i prezzi medi funziona»

Sul continuo aumento dei prezzi alla pompa interviene anche il ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, secondo il quale «i prezzi sono saliti meno di quanto avvenuto alla fonte. E se si tolgono le accise si vede che il prezzo industriale dei carburanti in Italia è inferiore a quello di Francia, Germania e Spagna». E commentando la storia del prezzo della super al self-service di Varese – diventata virale perché pari al 2,722 euro al litro ormai simbolo suo malgrado del boom dei prezzi di benzina e diesel – trova che questo «dimostri come il cartello con il prezzo medio dei carburanti che i distributori devono esporre dallo scorso primo agosto funziona».

L’operazione verità di Federcontribuenti

«Il prezzo della benzina potrebbe essere ridotto di 20 centesimi al litro senza nessuna conseguenza negativa sulle casse dello Stato». A dichiararlo è Federcontribuenti che ha intenzione di lanciare «un’operazione verità» in merito alla composizione del prezzo dei carburanti alla pompa. Si tratta di una campagna di sensibilizzazione sull’aumento dei carburanti dal titolo «Metà del tuo pieno va in tasse allo Stato». Stando a quanto si apprende, verrà attaccato su molte pompe di benzina un adesivo con questa scritta.

«Metà del tuo pieno va in tasse allo Stato»

«È giusto che i cittadini sappiano che il 55% del costo del litro di benzina è costituito da tasse. Su due euro di costo al litro della benzina verde il totale delle accise arriva a 98 centesimi, a cui viene applicata un’imposta sul valore aggiunto di 20 centesimi. Praticamente una tassa sulle tasse», dichiara Marco Paccagnella, presidente di Federcontribuenti. «La materia prima costa solo per 60 centesimi sul prezzo finale che viene completato da 22 centesimi dei costi di distribuzione del carburante dalle petroliere al benzinaio. Gli esercenti delle stazioni di servizio sono l’anello debole della catena. A loro, se tutto va bene vanno solo 4 centesimi al litro», aggiunge. E ritiene che gli aumenti ingiustificati non fanno altro che provocare «danni morali e materiali ai cittadini e alle imprese».

Il Codacons annuncia denuncia contro il Mef

Intanto, si mobilita anche il Codacons che ha annunciato una denuncia in arrivo contro il ministero dell’Economia e delle Finanze con «diffida a congelare gli introiti delle accise, 2,2 miliardi, che rappresentano un’appropriazione indebita e una speculazione da aggiotaggio nei confronti dei consumatori». L’associazione spiega che si tratta di un’azione in risposta all’immobilità dell’esecutivo di fronte al «sedicesimo aumento di seguito del costo dei carburanti». A loro avviso, è «davvero incredibile assistere alla scena di un governo che si prende meriti che non esistono e arriva a fare i conti senza le accise, nel goffo tentativo di convincere i cittadini che la situazione è sotto controllo. Se per il governo la colpa è delle accise ora la promessa di cancellarle, fatta in abbondanza negli anni passati da diversi esponenti, è sparita nel nulla».

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