Vannacci smonta il progetto di una candidatura in Parlamento: «Sono e resto un soldato. A meno che…»

Il generale al centro della bufera per il libro «Il mondo al contrario» si dice grato per l’offerta ricevuta (da Forza Nuova), e pronto a incontrare Crosetto

Un futuro in Parlamento per Roberto Vannacci, il generale rimosso dagli incarichi dal ministero della Difesa dopo la pubblicazione del suo libro Il mondo al contrario? È lo scenario che qualcuno aveva ipotizzato fosse nelle intenzioni “nascoste” del militare, balzato in cima alle vendite negli store online col suo volume autoprodotto e ricco di intemerate omofobe, razziste e antifemministe. E che qualcuno, i neofascisti di Forza Nuova, aveva provato ieri a tramutare in realtà, offrendo a Vannacci la candidatura al Senato nelle suppletive di Monza. Ma oggi è il generale stesso a stoppare ogni disegno di (fanta)politica. Almeno per il momento. «Io faccio il soldato e voglio continuare a fare il soldato», ha detto all’Ansa, pur dicendosi grata per la proposta ricevuta. «Ringrazio sempre chi mi esprime fiducia e lo faccio anche nei confronti di un partito politico, di qualsiasi partito politico. Tuttavia continuerò a fare il soldato e non ho fatto progetti per altre attività». Vannacci, insomma, non ha alcuna intenzione di cambiare mestiere, a prescindere dall’esito dell’inchiesta interna che pende su di lui. A meno che… «Ho iniziato a fare il soldato a 17 anni e sono 37 anni che lo faccio. Continuerò a farlo a meno che non smettano di farmelo fare o che io non riceva proposte che mi potrebbero sconfifferare. Ma queste ora non ci sono».


Il «rispetto» per Crosetto e il possibile incontro chiarificatore

Una porta chiusa o uno spiraglio aperto ad altre candidature più golose? Si vedrà. Per il momento, comunque, Vannacci, si mantiene prudente. «Non ho mai fatto politica, non ho scritto un libro politico. Ho scritto il libro per descrivere le cose che secondo me possono essere migliorate, ho messo per iscritto le mie idee su una serie di temi, addirittura ho perfino dedicato un capitolo alle tasse. Il mio libro non deve essere accostato a nessun partito politico perché non è così. C’è dentro invece quello che penso si possa fare o dire su una serie di cose e mi sembrava utile scriverlo». Interrogato dall’agenzia di stampa sui suoi rapporti col ministro Guido Crosetto, attaccato da destra e da sinistra dopo la sua decisione di destituire il generale dalla direzione dell’Istituto geografico militare ma di richiamarlo a Roma mantenendogli tutti i gradi, Vannacci ha ribadito che «è il mio ministro della Difesa a cui devo rendere rispetto e disciplina come ho giurato di fare, con onore e secondo i regolamenti. Al ministro della Difesa si porta rispetto, chiunque sia in quel momento a ricoprire la carica. Se avrò modo di parlare con il ministro Crosetto, se ci sarà l’occasione, lo farò e risponderò a lui nelle sedi opportune».


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