Nel conto 5 euro in più per la pedana dei disabili: lo scontrino provocatorio dell’attivista Emanuel Cosmin (preso sul serio)

Nei commenti è scattata la polemica in poche ore, tra chi si è indignato e chi l’ha colpevolizzato. L’attivista disabile: «Voi date per scontato l’ingresso al locale, noi no»

Sono sempre di più le persone che pubblicano foto di scontrini con sovrapprezzi assurdi dettati da bar o ristoranti. C’è chi ha lamentato di aver pagato 2 euro in più per un toast tagliato a metà o chi ha aggiunto 50 centesimi per aver messo un cubetto di ghiaccio nel caffè. Oggi su Facebook è apparso uno scontrino in cui sono stati inseriti 5 euro in più per l’utilizzo della pedana per i disabili. «Ma siamo seri? Siamo nel 2023 e ci sono ancora posti che osano trattare l’accessibilità come un “servizio premium” da fatturare! L’accessibilità non è un privilegio o un favore, è un diritto! E mentre ci sono luoghi che non hanno nemmeno una pedana, qui si pensa di lucrare su chi ne ha bisogno?», si legge nel post.


L’indignazione (e non solo) nei commenti

Come da copione, non hanno tardato ad arrivare i commenti di tante persone indignate. «Ma come si fa?! È da denuncia», scrive un’utente. «Che inciviltà», aggiunge un altro. Non manca, però, chi lo colpevolizza: «Mi dispiace, ma hai sbagliato tu. Anche io ho una disabilità, in questi casi non si paga, si chiama la Finanza. Punto». E ancora: «Ma se sei disabile, perché qualcuno dovrebbe pagare per darti i servizi. Al massimo dovrebbe essere a carico della comunità, non del singolo imprenditore». Infine, c’è chi inizia a sospettare: «Ma è vero o uno scherzo?».


L’attivista disabile: «Voi date per scontato l’ingresso al locale, noi no»

Alla fine era tutta una burla di Emanuel Cosmin Stoica, ragazzo disabile e attivista contro l’abilismo. I segnali che fosse uno scontrino fake c’erano e ben visibili, a partire dal nome del presunto locale incriminato: Inps – Il nostro piccolo segreto. Così come la via: «Piazza dei Pensionati n.104». Ma questo non è bastato a far scoppiare la polemica social, tanto che l’attivista ha dovuto modificare il post inserendo la verità in calce:«Attenzione: quello che ho descritto nel post non è un evento reale, davo per scontato si capisse, ma è stato scritto con un preciso scopo. Volevo evidenziare una problematica tangibile e diffusa: l’accessibilità limitata in molti luoghi. Questa non è una semplice questione burocratica, ma riguarda il diritto di ogni individuo di sentirsi incluso e di poter vivere liberamente», ha scritto. «Mentre molti di noi danno per scontato l’ingresso in un locale o l’accesso a un servizio, altri affrontano barriere quotidiane. L’obiettivo di questo post era sensibilizzare e invitare alla riflessione, nella speranza di un cambiamento concreto. Inclusione e rispetto dovrebbero essere alla base di ogni società».

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