Manovra, il governo mette le mani avanti: «Il taglio delle tasse? Risorse da verificare». E Fitto lancia l’allarme sul Patto di stabilità – Il video

Il viceministro dell’Economia Leo lascia intendere che non tutti gli interventi fiscali troveranno spazio nella prossima legge di bilancio

Le risorse necessarie per il taglio delle tasse nel 2024, previsto dalla riforma fiscale, sono tutt’altro che certe. È il senso di quanto ha detto il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, intervenuto oggi – martedì 22 agosto – al Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini. «Alcuni interventi (previsti dalla riforma fiscale, ndr) non necessitano di coperture – ha detto Leo -: penso a quelli che riguardano i procedimenti e anche tutto ciò che riguarda gli adempimenti e i versamenti dei contribuenti». E quindi, spiega ancora il viceministro, «potranno entrare in vigore già nel 2024». Discorso diverso per gli altri tributi, in particolare Irpef, Ires, Iva e Irap che invece «richiedono delle coperture e, per questo motivo, – conclude Leo – dobbiamo verificare se ci saranno con la Nadef». Altro tema che sta a cuore al governo Meloni e sul quale, anche in questo caso, l’esecutivo dovrà trovare le risorse, è quello della natalità. «È assolutamente fondamentale – dice Leo – individuare delle risorse per sostenere le famiglie, soprattutto quelle che mettono la mondo figli e quelle che hanno più figli. Dovremo fare in modo di aiutare le famiglie che hanno 3 figli, che non sono numerosissime. Quindi da questo punto di vista si può ritenere che l’impegno non sia eccessivamente oneroso», ribadisce il viceministro. 


L’allarme di Fitto sul Patto di stabilità

Intervenuto a Rimini anche il ministro per il Pnrr Raffaele Fitto, che dal palco del Meeting ha lanciato l’allarme rispetto al dossier di politica economica più importante in ambito Ue: «Se non si trova un accordo sul nuovo modello del Patto di stabilità il rischio è che a gennaio tornino le vecchie regole e questo comporta un effetto molto complesso», è il messaggio del ministro degli Affari europei. Fitto ha poi criticato le scelte che sono state fatte negli anni scorsi: «Basta vedere l’aumento della spesa corrente in questi anni per comprendere come una situazione di drammatica crisi poteva essere usata meglio dal punto di vista degli investimenti», ha sottolineato. In ogni caso, un aiuto all’Italia potrà venire dalla «flessibilità» nell’uso dei fondi europei ottenuta dal governo nel Consiglio europeo di giugno. Quest’ultima – per Fitto – «può essere una soluzione nell’immediato anche per spendere in modo più adeguato le grandi risorse di fronte a cui ci troviamo», sia del Pnrr che dei fondi di coesione, conclude il ministro.


Foto copertina: ANSA/Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, e il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto

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