Il ministro Fitto e il nuovo Pnrr del governo: «Si chiama ragionare, non definanziare: polemica inutile» – Il video

Il ministro illustra alla Camera le decisioni sui 15,9 miliardi esclusi e sulla rimodulazione

«Non considero positiva la costruzione di una polemica su questi obiettivi». Così il ministro degli Affari Europei si scaglia contro l’opposizione, che critica lui e il governo Meloni per le modifiche effettuate al Pnrr in modo da rispettare tempi e modi dettati dall’Unione Europea, che ha dato l’approvazione alla nuova versione. Particolare scalpore aveva suscitato il taglio degli 1,3 miliardi per contrastare il dissesto idrogeologico. Ma sono stati sospesi anche interventi per 3,3 miliardi per la rigenerazione urbana, e 2,5 per i piani urbani integrati. Nei 15,9 miliardi esclusi, c’è anche la rimodulazione dei fondi per l’alta velocità al sud. Fitto ribadisce: «Gli interventi del Pnrr devono essere completati entro giugno 2026, tutti i progetti che non possono essere completati entro questa data verranno rifinanziati». «Questo non è definanziare. Questo è ragionare e trovare soluzioni», dichiara netto il ministro nelle comunicazioni sul Pnrr alla Camera dei deputati.


La questione asili nido

«Venerdì la Commissione Ue ha dato il via libera alle proposte che il governo ha messo in campo sia relativamente all’approvazione della terza rata con modifiche che alla quarta». È stato un lavoro molto complesso e articolato su cui c’è stato «un apprezzamento pubblico da parte di molti esponenti Ue. Il coordinamento e il confronto costante con l’Ue sta producendo dei risultati positivi», continua ancora Fitto che poi tocca la questione asili nido. Nell’ambito, «abbiamo lavorato per individuare soluzioni e modificare gli obiettivi intermedi e abbiamo individuato 900 milioni aggiuntivi per un nuovo bando che dà una risposta su questa direzione. Altro che tagli», aggiunge. E precisa che sta iniziando «una fase che completerà il suo iter entro il 2023 e ci consentirà di ricevere 35 miliardi che è l’intera somma prevista» dalla terza e dalla quarta rata del Recovery Plan.


La rassicurazione ai sindaci

Dei 15,9 miliardi, circa 13 erano destinati ai comuni. Fitto si rivolge quindi ai sindaci: «Gli interventi previsti all’interno del Pnrr vanno avanti regolarmente. Non c’è nessuna interruzione rispetto a tutto ciò che è previsto. Le nuove misure individuate non saranno oggetto di definanziamento, andranno avanti regolarmente», ha aggiunto. «Il governo sta garantendo il finanziamento per tutti gli interventi, perché gli interventi restano garantiti. Lo dico ai sindaci, a chi ha immaginato scenari catastrofici. Saranno oggetto di un confronto con l’Ue», ha precisato, prima di elogiare ancora una volta l’operato dell’esecutivo e di rassicurare sul fatto che la rinuncia al denaro di questa rimodulazione è solo temporanea. All’intervento del ministro sono seguiti gli interventi dei deputati. Fitto aggiunge che il governo è impegnato a far pervenire «la proposta di revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, comprensiva del capitolo REPowerEU, alla Commissione europea, e ad assicurare il pieno coinvolgimento del Parlamento, nonché la leale collaborazione con le Regioni e gli Enti Locali e la continua partecipazione del partenariato economico e sociale nelle fasi successive alla trasmissione di detta proposta e alla sua approvazione da parte del Consiglio».

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