Questo account TikTok non può essere del 19enne accusato di stupro a Palermo

Dal 21 agosto 2023 stanno circolando diversi post social contenenti l’hashtag #nonhofattonulladimale associato allo stupro di Palermo. Tutti risultano rivolti contro uno dei ragazzi maggiorenni arrestati venerdì 18 agosto 2023, condividendo quello che sembra essere un post pubblicato da un suo profilo TikTok dove si ritiene innocente. I post social risultano carichi di odio e disprezzo, convinti che dietro al profiloci sia la persona accusata e arrestata per violenza sessuale. Spieghiamo perché non può essere l’account TikTok del ragazzo accusato di stupro a Palermo.

Per chi ha fretta

  • Il profilo TikTok è stato creato di recente.
  • Il profilo TikTok ha pubblicato video datati, risalenti al 2021 e 2022, prelevati da un altro account.
  • Il 19enne al quale si fa riferimento era ancora in attesa dell’interrogatorio di garanzia, pertanto risulta difficile che sia lui il titolare dell’account in quanto sottoposto al provvedimento restrittivo.
  • L’account potrebbe essere stato creato da persone intenzionate a generare odio a seguito dell’accaduto, in particolare contro uno dei ragazzi arrestati e accusati di stupro.
  • Al momento non siamo certi che il ragazzo dei video sia uno degli arrestati.

Analisi

Ecco un esempio di condivisione del video diffuso via TikTok, in questo caso su Twitter sotto forma di screenshot:

Ecco, invece, uno dei post Facebook dove viene condiviso lo screenshot con il seguente commento:

Il bamboccio delinquente è quello che ha scritto #nonhofattonulladimale

Il post dell’hashtag

Ecco lo screenshot del video e il testo pubblicato il 21 agosto 2023 su TikTok dal profilo recentemente creato:

Questo è un messaggio per tutte le persone che mi insultano sull’altro profilo e molto probabilmente anche qua. Non ero in me quando questo è successo ed è brutto sentirsi dire certe cose (fa molto male) in tutto ciò spero davvero che le persone la smettano con queste stupidaggini perché non ero in me ed ero stato trascinato dai miei amici ciao. #perte #nonhofattonulladimale #foryou #palermo

Video vecchi

Nel post precedente viene riportato l’hashtag #nonhofattonulladimale, diventato virale sui social al fine di contestare la pubblicazione dei video. Nel testo viene fatto riferimento a un «altro profilo», ossia quello dell’account più datato (non citato nel post). I due profili si differenziano principalmente da un underscore (trattino basso) nel nickname presente in quello più recente.

Scorrendo le clip del profilo più datato, troviamo la stessa scena condivisa il 21 agosto 2023, ma risalente al 30 ottobre 2022:

Anche altri video pubblicati dal profilo recentemente creato risultano datati e precedentemente pubblicati dal profilo più vecchio (sotto riportato). Ad esempio, il primo post riprende un video dell’ottobre 2022.

Il secondo post condivide un video del settembre 2022. Il terzo post riprende uno screenshot di un video pubblicato nel novembre 2022. Il quarto risale al novembre 2021. Il quinto post riprende la clip prelevata da una pubblicazione dell’ottobre 2022. Il sesto è quello che abbiamo analizzato per primo.

L’interrogatorio di garanzia

Risulta fissata la data del 22 agosto per l’interrogatorio di garanzia del 19enne al quale viene attribuita la titolarità degli account TikTok. In che cosa consiste questo atto? Ecco la spiegazione fornita dal portale LaLeggePerTutti:

L’interrogatorio di garanzia è obbligatoriamente previsto dalla legge ogni volta che il giudice ha deciso di applicare una misura cautelare. Le misure cautelari sono quei provvedimenti che incidono sulla libertà del soggetto accusato di un reato che, però, non è stato ancora ritenuto responsabile in base a una sentenza definitiva. In casi del genere, la legge prevede che il giudice debba verificare accuratamente se la misura inflitta all’indagato/imputato sia legittima o meno. Proprio a questo serve l’interrogatorio di garanzia.

Seguendo la spiegazione del portale, le date degli interrogatori dei ragazzi arrestati venerdì scorso combaciano con gli obblighi di legge (il grassetto è nostro):

La legge dice che, entro cinque giorni dall’esecuzione della custodia cautelare in carcere, oppure entro dieci se si tratta di un’altra misura cautelare personale (tipo l’obbligo di dimora, il divieto di espatrio, ecc.), il giudice che ha disposto la misura è tenuto a procedere all’interrogatorio della persona sottoposta a restrizione [1]. È escluso, quindi, l’interrogatorio di garanzia nel caso di misura reale, cioè di sequestro.

C’è un obbligo di legge, altrimenti la persona sottoposta alla misura cautelare torna in libertà:

Nel caso in cui questi termini non siano rispettati, la misura si intende estinta e l’individuo che ne era destinatario riacquista appieno i suoi diritti e la sua libertà.

Ricordiamo, ancora una volta, che la persona sottoposta all’interrogatorio è ancora sotto provvedimento restrittivo:

L’interrogatorio di garanzia è condotto dal giudice che ha disposto la misura cautelare; hanno diritto di presenziare sia il magistrato del pubblico ministero che il difensore della persona attinta dal provvedimento restrittivo:

Ecco il motivo per il quale a gestire quel profilo TikTok non potrebbe essere il ragazzo al quale è stata inflitta la misura cautelare.

Si trovava in carcere

Secondo un recente articolo di Palermotoday del 22 agosto 2023, il 19enne avrebbe confermato le accuse durante l’interrogatorio di garanzia svoltosi questa mattina. In merito alla sua situazione leggiamo:

Per il giovane interrogato stamattina era stata rigettata una prima richiesta di custodia cautelare in carcere avanzata dalla Procura all’inizio di agosto, perché la vittima non lo avrebbe riconosciuto con certezza. L’istanza è stata poi accolta dal gip venerdì scorso, anche sulla scorta delle chat di ****** in cui faceva il nome delle persone che sarebbero state con lui quella sera, compreso quello di *******.

Al momento, a due dei sei maggiorenni è stato confermato il carcere. Il settimo, l’unico minorenne durante l’accaduto, ha confessato ed è stato affidato a una comunità.

Conclusioni

A seguito della circolazione delle presunte foto dei ragazzi arrestati lo scorso 18 agosto, secondo diversi utenti uno di loro avrebbe pubblicato dei video su TikTok per ritenersi innocente dalle accuse. L’account TikTok riprende video datati prelevati da un altro profilo, pertanto non sono video registrati di recente. Inoltre, il giovane 19enne si trovava in carcere e doveva ancora essere sottoposto all’interrogatorio di garanzia. Ecco spiegato perché non può essere l’account TikTok del ragazzo accusato di stupro a Palermo.

Questo articolo contribuisce a un progetto di Facebook per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Facebook.

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