Loredana Bertè, il discorso dal palco sugli stupri: «Successe anche a me: ho smesso di tacere» – Il video

«Un bastardo mi ha violentato, massacrato di botte e lasciata su una strada del caz*o», ha raccontato la cantante

Sono giorni in cui il tema della violenza sulle donne è particolarmente caldo: ad accendere il dibattito sono state le notizie di cronaca sugli stupri di gruppo di Palermo e poi, più recentemente, di Napoli. Episodi che hanno impressionato l’opinione pubblica per la loro brutalità, e che hanno spinto molti artisti a schierarsi apertamente per ribadire, come recita la campagna social lanciata dal direttore del settimanale femminile F Luca Dini, «Io non sono carne». Tra loro c’è anche la cantante Loredana Bertè: in concerto nella serata finale delle celebrazioni per la Varia di Palmi, festa popolare che si svolge in provincia di Reggio Calabria, la rocker ha voluto manifestare la sua solidarietà alle vittime di violenza sessuale. Ricordando innanzitutto che lei stessa è stata una di loro: quando aveva 16 anni infatti, fu vittima di uno stupro a Torino. «Un bastardo mi ha violentato, massacrato di botte e lasciata su una strada del caz*o. Ogni 6 ore succede un femminicidio! Per non parlare poi degli abusi, come quelli di Palermo. Per questo ho smesso di tacere. Io non sono carne», ha detto la cantante dal palco, prima di raccogliere l’applauso del pubblico. Bertè raccontò di questa drammatica esperienza anche qualche anno fa intervistata a Verissimo su Canale 5: «Facevo serate con le collettine e andavamo in giro per l’Italia, io ero l’unica ragazza vergine del gruppo. Una sera sono uscita con un ragazzo che da un mese mi regalava le rose. Lui mi ha portato in un appartamento. Quando ho sentito che chiudeva la porta con il lucchetto ho avuto terrore, mi ha riempita di botte e mi ha violentata. Questa cosa non l’ho potuta dire a nessuno e non ho denunciato. Ma per anni non mi sono fatta avvicinare dagli uomini, ero traumatizzata».


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