Caivano, l’appello di Lucia Annunziata: «Elly Schlein e Giorgia Meloni, stavolta unitevi per guardare l’orrore in faccia»

La giornalista su La Stampa: «C’è il rischio altissimo di ridurre tutto questo dolore all’ennesima bandierina»

«Che dire? È una buona cosa, sì, che Giorgia Meloni vada a Caivano, come gli ha chiesto il buon Padre, l’eroico Don Patriciello. E sarebbe una cosa ancora più buona se, insieme alla premier, a Caivano e a Palermo ci andasse anche Elly Schlein: la presidente del Consiglio e la leader dell’opposizione, fianco a fianco, almeno per guardare negli occhi l’orrore. Magari con il Papa, come ha proposto lo stesso Don Patriciello. Le due donne più importanti della politica italiana». Questo l’appello che Lucia Annunziata rivolge alla segretaria del Pd dalle pagine de La Stampa. «Buona cosa, sì, a patto di sapere che c’è il rischio altissimo di ridurre tutto questo dolore all’ennesima bandierina di una buona mossa simbolica, a beneficio più di chi la fa che delle vittime. Ogni volta che si parla di misure a favore delle donne, tremo. Per paura del gesto consolatorio, per paura dell’autoassoluzione ottenuta con un bel corteo, e, ancora di più, per paura di veder le donne diventare un dossier – tipo “Stati Generali della natività” o “Piano del governo sulla natalità”. Come se avere figli fosse – solo – questione di riduzione delle tasse e strutture sociali. Come se gli stupri fossero – solo – questione di mancanza di scolarizzazione e degrado urbano», scrive la giornalista.


La testa del serpente

A monte di ogni stupro «nei quartieri degradati» – spiega Annunziata – c’è un processo nei livelli alti della società, che opera per continuare a tenere le donne in serie B. Un processo di svilimento intellettuale, che è molto più pulito, non lascia sangue e squarci, ma mantiene viva, dalla cima della piramide in giù, la fiamma della disistima nei confronti delle donne. Alle quali, diciamolo, oggi nella nostra società è permesso quasi tutto. Meno che essere “ascoltate” in quanto autorevoli. Meno che “pesare” nella definizione dello spazio pubblico (…) E Meloni e Schlein, come altre prima di loro, lo sanno sulla loro pelle. L’autorevolezza per le donne, anche nell’avanzato Occidente, è una chimera».


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