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Brandizzo, indagati i due sopravvissuti alla strage ferroviaria: il capocantiere e l’addetto Rfi che avrebbe dovuto impedire la partenza dei lavori

01 Settembre 2023 - 16:50 Redazione
Sono quelli di Antonio Massa e Andrea Girardin Gibin i nomi dei primi due indagati dalla procura di Ivrea: «Gravi violazioni delle procedure di sicurezza»

La procura di Ivrea ha iscritto nel registro degli indagati i primi due nomi per la strage ferroviaria di Brandizzo costata la vita a cinque operai travolti da un treno in transito. Sono quelli dei due sopravvissuti allo schianto del convoglio merci che viaggiava la sera del 30 agosto, tra Alessandria e Torino: Antonio Massa, 46 anni, l’addetto di Rfi che doveva vigilare sul cantiere ferroviario, e Andrea Girardin Gibin, 52 anni, che di quel cantiere era il responsabile per conto della ditta appaltatrice, la Sigifer di Borgo Vercelli. I due uomini si sono salvati dalla tragedia. Girardin Gibin per un istinto miracoloso, che lo ha spinto nonappena intravisti i fari del treno in arrivo a saltare sull’altro binario; Massa perché si trovava in quel momento ad alcuni metri di distanza dai binari, intento a compilare la documentazione del caso. Entrambi gli uomini sono stati ricoverati nelle ore immediatamente successive allo schianto perché rimasti in stato di shock, ma sono poi stato dimessi non avendo riportato ferite. L’ipotesi al momento formulata della procura è che sarebbe stato Massa, delegato al cantiere di Rfi, a dover impedire agli operai di iniziare i lavori in attesa del passaggio del treno merci da Alessandria. Saranno le indagini a chiarire le responsabilità dell’uomo, e cosa andò storto nelle comunicazioni. Non sono note al momento le ipotesi di responsabilità formulate nei confronti di Girardin Gibin. La prima mossa dell’inchiesta era stata anticipata questa mattina dalla procuratrice capo di Ivrea. «Dalle prime indagini emergono gravi violazioni della procedura di sicurezza al momento dell’incidente. Ci sono profili di responsabilità per i quali saranno a breve indagate alcune persone», aveva detto Gabriella Viglione, senza escludere il dolo eventuale per i reati di omicidio e disastro.

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