Amadeus, l’audience e l’ipocondria: «Non mi sono ancora ripreso dal trauma del ricovero a 7 anni»

Il conduttore non vorrebbe imprevisti a Sanremo. E svela il suo rapporto con l’ansia

Amadeus compie 61 anni. Amedeo Umberto Rita Sebastiani è nato a Ravenna il 4 settembre 1962. E oggi in un’intervista al Corriere della Sera racconta la sua stagione televisiva in arrivo. Fatta di Affari Tuoi e delle tre serate di Arena Suzuki. Ma soprattutto del Festival di Sanremo. Dove prevede 400 canzoni da ascoltare. «La selezione e la scelta delle canzoni è forse la cosa che mi piace di più. Ovviamente ho già dei pensieri, delle idee, a volte mi sveglio alle tre di notte per segnarmi uno spunto da sviluppare». Ricorda che i cantanti nella seconda e nella terza serata si presenteranno a vicenda: «Non so se è un’idea geniale ma sinceramente non ho pensato ai costi anche perché ogni anno non ho speso un centesimo in più rispetto al budget di Sanremo a fronte di un introito pubblicitario che è aumentato di anno in anno».


L’audience

Per l’audience, dice nel colloquio con Renato Franco, non spera negli imprevisti: «Mi bastano quelli che mi sono capitati in tutti questi anni. Come dice Fiorello, io sono lo Swiffer delle polemiche, le attiro senza mai cercarle. Io mi concentro su altro: mi interessa il gradimento del pubblico, che funzionino gli ascolti, le canzoni e il mercato pubblicitario». Mentre sulle pressioni della politica dice: «Sono sereno, non ho mai avuto rapporti con la politica, e i miei Sanremo non sono mai stati Sanremo politici. In passato sono stato attaccato da tutti: dalla destra e dalla sinistra, dal centrodestra e dal centrosinistra, quindi vuol dire che sono una persona libera. E penso che sia giusto che la politica non si occupi dai palinsesti».


L’ipocondria

Amadeus dice che gestisce l’ansia di essere sempre esposto con l’amore per quello che fa: «Vivo il mio lavoro come un bambino al parco divertimenti, sono felice di cominciare a registrare Affari tuoi, sono curioso di ascoltare le canzoni dei giovani e dei big a Sanremo. Faccio quello che sognavo di fare quando ero ragazzino». Spiega di essere ipocondriaco a causa di un trauma: «Sono come Dottor Jekyll eMister Hyde, divento un’altra persona. Probabilmente è dovuto al fatto che quando ero piccolo, a 7 anni, ho avuto la nefrite e sono stato ricoverato in isolamento per tre mesi; probabilmente non mi sono mai ripreso da quel trauma. La stanza dove sono stato ”ingabbiato” all’ospedale di Bussolengo in provincia di Verona me la ricordo nei dettagli come se fosse ieri». Infine, sul record dei cinque festival condotti come Mike Bongiorno e Pippo Baudo: «Sono onorato di essere vicino a due giganti, inimitabili, della tv. Ma questo è il mio ultimo Sanremo, mai mi sognerei di fare il sesto di seguito».

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