Fine estate amaro per le famiglie italiane: le bollette di agosto saranno, in media, più alte rispetto a quelle di luglio. Lo conferma Arera, che stima come la bolletta del gas per la famiglia tipo in tutela, con consumi medi di gas di 1.400 metri cubi annui, sarà del 2,3 per cento più cara rispetto a quella di luglio. Per il mese di agosto, il prezzo della sola materia prima gas (Cmem), per i clienti con contratti in condizioni di tutela, è pari a 33,21 a megawattora, con il prezzo di riferimento del gas per il cliente tipo pari a 90,47 centesimi di euro per metro cubo, tasse incluse. L’aumento è «determinato interamente» dal costo del gas, mentre gli oneri generali e la tariffa legata alla spesa per il trasporto e la misura «rimangono invariati», spiega l’Authority, che ricorda anche come per i consumi di agosto sia stata confermata la riduzione dell’Iva al 5 per cento e l’azzeramento degli oneri generali di sistema. Tra settembre 2022 e agosto 2023 le famiglie italiane hanno speso in media 1.472 euro, al lordo delle imposte, risparmiando il 12,1 per cento rispetto ai 12 mesi precedenti. Il costo della bolletta viene così ripartito: la spesa per la materia gas naturale è di 40,03 centesimi di euro (pari al 44,3 per cento del totale della bolletta) per l’approvvigionamento del gas naturale e per le attività connesse, con un aumento del 5 per cento circa rispetto al mese di luglio 2023. Poi 5,32 centesimi di euro (5,9 per cento) per la vendita al dettaglio, invariato rispetto al valore del mese di luglio 2023. La spesa per il trasporto e la gestione del contatore è di 22,38 centesimi di euro (24,7 per cento del totale della bolletta) per i servizi di distribuzione, misura, trasporto, perequazione della distribuzione, qualità, invariato rispetto al valore del mese di luglio 2023. Per gli oneri di sistema la spesa è di 1,12 centesimi di euro (1,2 per cento) per gli oneri generali di sistema, invariato rispetto al valore del mese di luglio 2023. Quanto alle imposte, 21,62 centesimi di euro (23,9 per cento del totale) per le imposte che comprendono le accise (16,9 per cento), l’addizionale regionale (2,3 per cento) e l’Iva (4,7 per cento).
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