Maksim Kuzminov, il pilota russo che ha disertato, raggiungendo l’Ucraina, riceverà 500 mila dollari di ricompensa

Le sue parole in un documentario andato in onda ieri sulla tv di Kiev: «In Ucraina non ci sono né fascisti né nazisti. Qui c’è un mondo a colori»

Ha volato, Maksim Kuzminov, con il suo elicottero Mi-8 portandolo da Mosca in Ucraina. E per questo riceverà una ricompensa di circa 18 milioni di grivnie, pari a 500.000 dollari. Lo ha riferito il portavoce dell’intelligence militare ucraina, Andrii Yusov, citato dal Kyiv Independent. Nell’aprile 2022, ricorda il sito di informazione, il parlamento ucraino ha approvato una legge che offre fino a 1 milione di dollari al personale militare russo che riesce a trasferire attrezzature in Ucraina. L’entità della ricompensa dipende dal tipo di attrezzatura russa consegnata alle forze di Kiev.


La storia di Maksim Kuzminov

«Se fai quello che ho fatto io, non te ne pentirai affatto. Ti verrà fornito assolutamente tutto per il resto della tua vita: lavoro ovunque, qualunque cosa tu voglia fare. In Ucraina non ci sono né fascisti né nazisti. Qui c’è un mondo a colori». Ha dichiarato davanti a una telecamera ucraina il russo Maksim Kuzminov, 28 anni, pilota dell’elicottero Mi-8, consegnato di fatto ora al nemico. Ieri è andato in onda sulla tv di stato “Downed russian pilots” il documentario in cui Kuzminov racconta la sua storia, in quella che sembra un’operazione che sa molto di propaganda ucraina. «Ho contattato membri della intelligence ucraina – ha raccontato – ho spiegato loro la mia situazione. Mi hanno offerto questa opzione: “garantiamo la tua sicurezza, ti diamo nuovi documenti e denaro“. Durante un volo mi sono reso conto che ero vicino al confine. Mi sono detto “proviamo, non sono lontano“. Ho deciso di scendere a una quota molto bassa in silenzio radio, nessuno si è reso conto di cosa stesse succedendo». Gli altri due militari russi che erano sul mezzo con lui avevano capito a un certo punto cosa stava cercando di fare il collega. Una volta atterrati hanno provato a fuggire. Sono stati eliminati. «Avremmo voluto catturarli vivi – ha dichiarato Kyrylo Budanov, potente capo dell’intelligence ucraina – ma è andata così». E ha aggiunto: «Abbiamo creato le condizioni per portare fuori dalla Russia anche la sua famiglia in sicurezza».


L’operazione di diserzione lo scorso 9 agosto

Il successo dell’operazione del 9 agosto scorso è stato un colpo di fortuna per il GRU (i servizi segreti ucraini), la prima volta che un pilota dell’aviazione russa ha disertato dall’inizio della guerra, 18 mesi fa. L’agenzia l’ha paragonata all’Operazione Diamante, una missione triennale dell’agenzia di intelligence nazionale israeliana Mossad che si concluse nell’agosto 1966 con la cattura di un caccia MiG-21 di fabbricazione sovietica pilotato da un disertore dell’aeronautica irachena. Mosca finora non ha commentato la defezione di Kuzminov. Fighterbomber, un canale Telegram vicino all’aeronautica militare russa, ha dichiarato, dopo la pubblicazione del filmato del documentario, che non bisognava fidarsi della storia. Kuzminov era pilota del 319° reggimento, con sede nella regione di Primorsk, nell’Estremo Oriente russo. Al momento della diserzione ha volato a meno di 32 piedi dal suolo per evitare di essere individuato, in modalità radio-silenzio. Ha ricevuto degli spari provenienti da una direzione sconosciuta mentre attraversava il confine. «Non posso dire con certezza chi abbia iniziato, ma presumo che sia stata la parte russa. Sono stato ferito a una gamba da un’arma di piccolo calibro. Dopo circa 20 km, sono volato via e sono atterrato nel luogo indicato» dall’intelligence di Kiev. Il pilota ha poi cercato di convincere i suoi compagni: «Ho rassicurato i ragazzi, ho detto che andava tutto bene, che qui vive brava gente. Ma hanno avuto paura e sono corsi fuori dall’elicottero».

(Foto Ansa/EPA/STR)

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