«Il test di Medicina a Roma è stato venduto a 20 euro, le graduatorie sono irregolari»

L’esposto di uno studio legale: domande ripetute ad aprile e luglio

Un gruppo su Telegram chiedeva di versare appena 20 euro per superare l’esame di ammissione alle facoltà di Medicina e Chirurgia e in Odontoiatria. O quantomeno per avere una soffiata sulle domande. Lo studio legale Leone Fell & C. ha presentato un esposto in procura a Roma. Gli avvocati Francesco Leone e Simona Fell scrivono di «inadeguatezza dei controlli da parte del Cisia». E di alcuni «espedienti che moltissimi candidati di diverse scuole di preparazione ai test di ammissione hanno escogitato per divulgare i quesiti». Così come «le relative soluzioni oggetto della prova d’esame, falsando irrimediabilmente gli esiti della prova». Secondo gli avvocati si tratta dello scandalo più grande che abbia mai colpito il sistema del numero chiuso. E la graduatoria appena pubblicata «è falsa».


Le due sessioni di aprile e luglio

La storia la racconta oggi l’edizione romana di Repubblica. Che ricorda come quest’anno l’esame si è svolto in due sessioni: una ad aprile, l’altra a luglio. Il sistema prevede l’equalizzazione. Ovvero prevede che ogni domanda sottoposta a un candidato abbia un peso specifico che viene attribuito in base a quanti hanno risposto correttamente. Ma c’è un problema: le domande equalizzate ad aprile, secondo gli avvocati, sono state ripetute a luglio. E nel 2023 la vicenda ha avuto una conseguenza ovvia: «Sono nate chat, gruppi su Telegram, gruppi delle scuole di preparazione che invitavano ragazzi usciti dall’esame a postare domande appena ricevute», spiega il legale. «Quindi le domande sottoposte a migliaia di persone che sono state esaminate ad aprile sono state inserite in una banca dati. Quindi condivise, vendute e rese disponibili per luglio».


I gruppi Telegram

Questo, secondo gli avvocati, ha portato a inficiare il risultato dell’esame. «Bisogna considerare che molte scuole di preparazione ai test di ammissione, beneficiando di un gran numero di iscritti, hanno accumulato dai propri membri una vasta quantità di quesiti e hanno persino organizzato apposite lezioni mirate alla spiegazione delle domande già note». Nell’esposto vengono riportate le diverse chat con nomi tipo: “Domande Tolc Med”. I quesiti, spiega il quotidiano, sarebbero stati venduti dai ragazzi anche a poche decine di euro. «Sono stati agevolati i più furbi, i più fortunati o chi aveva la possibilità di pagare per conoscere in anticipo le domande».

«Il test è irregolare»

Mentre «Il Cisia (l’organo che ha elaborato il sistema, ndr) si è accorto tardivamente del problema e abbiamo le prove che i suoi rappresentanti sono entrati nei gruppi social per controllare che questa condivisione di domande non avvenisse. Ma era già fuori controllo». Secondo l’avvocato «questo test è irregolare. Verrà annullato dal Tar sconvolgendo l’inizio dell’anno accademico».

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