Prigozhin, i dubbi dell’intelligence ucraina: «Non siamo certi al 100 per cento che sia morto»

L’intervista a Ukrinform del portavoce degli 007 di Kiev, Andrij Yusov

Gli 007 ucraini non sono sicuri al 100 per cento che Yevgeny Prigozhin sia davvero morto. «Penso che dovremo aspettare ancora un po’», ha detto Andrij Yusov, portavoce dell’intelligence di Kiev, in un’intervista a Ukrinform. Il leader della Wagner, impegnato sul fronte a Bakhmut e poi protagonista della rivolta contro la leadership russa quando a giugno ha marciato con la sua compagnia fino a 200 chilometri da Mosca, decidendo poi di tornare indietro, è stato dichiarato morto nell’incidente aereo in cui sono rimaste vittime altre nove persone lo scorso 23 agosto. La Russia aveva avviato un’indagine per l’identificazione delle vittime e l’accertamento delle cause del disastro, e il test del dna avrebbe confermato la morte del leader e del suo braccio destro, Dmitry Utkin, ex ufficiale del servizio di intelligence militare russo Gru. «Attualmente possiamo parlare al 100 per cento della morte confermata di Utkin e di alcuni altri passeggeri. Per quanto riguarda Prigozhin, diciamo che non tutte le questioni sono ancora chiuse», ha detto Yusov. Incalzato dal giornalista, il portavoce degli 007 ha ribadito: «Mi concentrerò semplicemente sul fatto che possiamo confermare la morte di Utkin e di molti altri collaboratori di Prigozhin, mentre per quest’ultimo credo che dovremo aspettare ancora un po’». Sulle responsabilità di quanto accaduto all’aereo, Yusov non fa nomi ma indica la pista russa: «Basta chiedersi chi ne ha tratto vantaggio. E penso che su questo, in linea di principio, tutto sia abbastanza ovvio».


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