Francia, confermato il divieto di abaya nelle scuole: respinto il ricorso dell’associazione musulmana

Il via libero dal Consiglio di Stato di Parigi al provvedimento (già in vigore da lunedì)

Il Consiglio di Stato francese ha confermato oggi la validità del divieto di indossare nelle scuole la abaya, abito lungo utilizzato da molte allieve musulmane, respingendo il ricorso presentato dall’associazione Action droits des musulmans (Adm) contro il provvedimento del governo. L’uso dell’abaya, affermano i giudici del più alto organo della giustizia amministrativa francese, «si iscrive in un logica di affermazione religiosa». Di conseguenza, il suo divieto «non rappresenta un oltraggio grave e chiaramente illegale al diritto e al rispetto della vita privata, alla libertà di culto, al diritto all’istruzione e al rispetto dell’interesse superiore dei minori o al principio di non discriminazione». La abaya, che molte adolescenti musulmane indossano, non nasce come abito religioso, ma visto che copre dal collo fino ai piedi, viene “raccomandata” anche dai religiosi radicali. Il divieto di indossarla, sostenuto dallo stesso presidente Emmanuel Macron, è entrato in vigore lo scorso lunedì, 4 settembre. Poco meno di 300 ragazze di fede islamica l’hanno però sfidato, presentandosi al primo giorno di scuola con l’abaya. E 67 di loro non hanno ceduto all’intimazione di rinunciarci, essendo per queste lasciate fuori da scuola e rimandate a casa. Ma ora, per lo meno sul piano giuridico, non ci sono più dubbi sull’applicazione del divieto.


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