Vibrio vulnificus: cos’è il batterio mangiacarne che terrorizza gli Usa e perché potrebbe proliferare anche in Europa (e in Italia)

Il surriscaldamento degli oceani porta il microorganismo a moltiplicarsi a dismisura

Sulla costa nordorientale degli Stati Uniti, si contano già almeno 5 morti dovuti al batterio mangia-carne vibrio vulnificus. Si tratta di una specie per la quale il Center for Disease Control and prevention (CDC) ha già diramato l’allerta sanitaria in seguito ai decessi verificatisi in aree dove normalmente i batteri non vivono. Vibrio, batterio della famiglia del Colera che normalmente vive nelle acque tropicali del Golfo del Messico, si è spinto, moltiplicandosi a dismisura, fino a quelle più fredde della costa est, a causa delle ondate di calore di questa estate e del surriscaldamento degli oceani. Ha ucciso, tra luglio e agosto di quest’anno, una persona in Connecticut, una nello Stato di New York, tre nella Carolina del Nord.


Gli effetti e i casi in Italia

Casi di questo tipo sono comuni negli Usa, ma non così a Nord. «Più calda è l’acqua, più il batterio si riproduce», ha spiegato a Usa Today Gabby Barbarite, ricercatrice della Florida Atlantic University. Le infezioni, che secondo le stime sono circa 28 mila all’anno sono aumentate di otto volte tra il 1988 e il 2018 e l’area d’azione del batterio si sposta ogni anno di circa 45 chilometri verso nord. Il microorganismo entra nel corpo tramite ferite aperte esposte all’acqua di mare, tra cui anche i fori dei piercing e i tatuaggi fatti da poco, o tramite oggetti portati sulla riva dalle acque. Da lì inizia a infettare le aree circostanti della pelle, causando infiammazioni del tessuto connettivo e setticemia, che sopraggiunge in soli due giorni.


L’amputazione

Spesso l’unica soluzione è amputare la parte del corpo colpita. Mediamente, una persona su cinque, se infettata, muore. In Italia, il batterio è presente. I casi segnalati sono rari, ma non è escluso che un aumento delle temperature possa spingere il microorganismo a proliferare anche nelle acque del Mediterraneo. In maniera simile, anche in Europa, vibrio potrebbe spingersi in territorio finora inesplorato per lui, come le acque del Mare del Nord, colpendo Paesi Bassi, Germania e Polonia, finora immuni alle infezioni.

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