Elly Schlein suona la carica al Pd: «Presto in piazza contro il governo. Ci siamo spostati a sinistra? Sì, e allora?» – Il video

La segretaria chiude la Festa dell’unità, a Ravenna: «Dobbiamo essere plurali, larghi, aperti, generosi, insieme»

«Dopo l’estate militante non ci riposeremo, ci attende un autunno di impegni e partecipazione, il Partito democratico è pronto a scendere in piazza per una grande mobilitazione nazionale, è il nostro tempo, riprendiamoci il nostro futuro». Elly Schlein prova a caricare la platea di 2 mila persone accorse a Ravenna: spetta alla segretaria il discorso di chiusura della Festa dell’Unità nazionale. E lei non si sottrae a uno degli argomenti che negli ultimi giorni ha scosso il Nazareno: le divisioni interne e la sfiducia di alcuni capicorrente nei confronti della sua gestione. «L’ambizione del Pd è non solo unire storie e culture diverse, ma anche immaginare un progetto nuovo, un partito strutturato più a rete che a piramide, con i circoli che sono antenne. Un partito che spalanca le finestre e le porte, dove non ci si trova per stabilire rapporti di forza. Tutti insieme siamo la forza del Pd, nessuno escluso. Ognuno sentirà un attacco al Pd come un attacco a ognuno di noi, così come ogni vittoria sarà sentita come una vittoria di tutti, non di qualcuno. Dobbiamo essere plurali, larghi, aperti, generosi, insieme».


La difesa di Gentiloni

Schlein, in un altro passaggio, prende le difese di Paolo Gentiloni. Il commissario europeo per gli affari economici ha ricevuto diversi attacchi da parte del centrodestra. Sia membri della maggioranza parlamentare sia membri dell’esecutivo l’hanno accusato di non fare gli interessi dell’Italia: «A Gentiloni va tutta la nostra gratitudine per il servizio che sta svolgendo. Di fronte agli attacchi scomposti di un governo che cerca di celare la sua incapacità nel dare risposte sul terreno economico e sociale, ricordiamo che da un lato c’è chi ha contribuito col suo lavoro a mettere in campo 750 miliardi di investimenti per il futuro, un piano di cui l’Italia è la maggiore beneficiaria, e dall’altro c’è chi sta rischiando di far perdere queste risorse e questa occasione storica al nostro Paese». Altri punti toccati durante l’intervento sono la divergenza con il Movimento 5 stelle riguardo al sostegno militare all’Ucraina, lo spostamento del partito a sinistra, «e non credo che questa sia una colpa», e le critiche alla destra al governo: «Si possono travestire quanto vogliono ma sono sempre gli stessi. Li conosciamo, non accetteremo tentativi di riscrivere la storia, la destra non fa i conti col suo passato, quando sente il richiamo della foresta difende e protegge gli estremisti, noi saremo sempre dall’altra parte».


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