Marocco furioso con il Roe della protezione civile italiana: «Si sono dichiarati turisti e poi sono andati nelle zone terremotate»

Il team italiano ha raccontato alle agenzie l’inefficienza dei soccorsi marocchini. E scoppia il caso diplomatico

Sta creando più di un problema diplomatico la mini-missione in aiuto dei terremotati del Marocco del Roe della Protezione civile italiana presieduto da Cicchetti Marchigiani partita da Roma arrivando ad Adassil. Il team composto da 4 persone è stato infatti prodigo di dichiarazioni alle agenzie sulla inefficienza dei soccorsi marocchini che in alcune zone non sarebbero ancora arrivati. Il Roe- Raggruppamento operativo emergenza, colonna mobile della protezione civile italiana, si è mosso infatti volontariamente senza coordinarsi né con le autorità italiane né con quelle marocchine. Il team è entrato in Marocco compilando come tutti la fiche di entrata che consente la permanenza nel paese per 90 giorni dichiarando “turismo” come motivo del viaggio.


(La fiche di ingresso da compilare)


Le autorità diplomatiche marocchine secondo quanto risulta ad Open non hanno preso affatto bene quella missione di scouting nelle zone terremotate, e hanno protestato con la presidenza del Consiglio italiana, che ha chiamato Cicchetti Marchigiani per avere spiegazioni e gli ha chiesto di fare una dichiarazione poi rilasciata all’Ansa, precisando: «Siamo qui in forma privata e non c’entra niente lo stato italiano». Ma non sembra che questo abbia placato l’ira delle autorità marocchine: «Quel team ha dichiarato il falso», spiega ad Open una fonte diplomatica marocchina, «e questo comporterà problemi con l’Italia». Per altro le autorità marocchine fanno notare che non si viene in forma privata indossando la divisa blu del Roe della Protezione civile italiana.

Perché il Marocco non vuole esser aiutato

Come ha spiegato in una intervista a Le Monde Sylvie Brunel, ex direttrice dell’associazione umanitaria Action contre la faim, il Marocco è molto attento alla propria sovranità anche in un caso drammatico come questo: «Re Mohamed VI – ha spiegato – vuole mantenere l’autorità sul Paese. È anche una forma di orgoglio nazionale. Mettetevi al posto del Marocco. In caso di catastrofe naturale in Francia, immaginate ong marocchine o americane che si precipitano? L’aiuto umanitario internazionale va sempre dai Paesi sviluppati in direzione dei non sviluppati. In quanto Paese emergente, che vuole essere interlocutore dell’Europa ed aspira a uno status di potenza regionale, Rabat vuole dimostrare che è sovrana, capace di pilotare i soccorsi e non comportarsi come un Paese povero devastato che tutti vanno pietosamente a soccorrere».

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