Venezia, per la prima volta i posti letto per i turisti superano quelli per i residenti: «Ci sentiamo stranieri a casa nostra»

La riunione del Comitato per il Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dovrà decidere sulla possibilità di aggiungere la città alla lista dei beni culturali a rischio

Nel centro storico di Venezia, oggi, dormono più turisti che residenti. Le cifre – riportate dal Guardian – parlano di un numero di letti a disposizione per gli avventori, tra alberghi e case vacanze in affitto, pari a 49.693, a fronte di 49.304 abitanti. Non è una novità che la città si trovi assediata dai visitatori: dall’inizio degli anni Cinquanta, oltre 120mila persone avrebbero scelto di abbandonare il Comune. E ultimamente il calo sembrerebbe ancor più drastico. «Ci sentiamo stranieri a casa nostra, perché quando cammini per le strade siamo in minoranza», ha dichiarato Matteo Secchi, a capo del gruppo di attivisti Venessia.com, che da anni si batte per preservare il patrimonio storico della città.


Proprio loro dal 2008 tengono traccia del livello della popolazione nel centro storico, esponendo un contatore elettronico nella vetrina della Farmacia Morelli di Campo San Bortolomio. «Ogni tanto vedi qualche veneziano e lo saluti da lontano, ma per il resto sei circondato da turisti», ha aggiunto Secchi. Parallelamente un altro gruppo interessato alle questioni abitative, Ocio, ha posizionato nella vetrina della libreria Marco Polo un contatore che registra il crescente numero di posti letto a disposizione dei turisti in città. Ma, per loro stessa ammissione, non avrebbero mai immaginato che nel giro di pochi mesi la cifra avrebbe superato quella del contatore in Campo San Bortolomio.


In attesa di provvedimenti

Domenica a Riad è iniziata la riunione del Comitato per il Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, che dovrà decidere anche sulla proposta dell’agenzia per la cultura delle Nazioni Unite di aggiungere Venezia alla lista dei beni culturali a rischio. Secondo l’agenzia, i danni subìti dal capoluogo veneto per colpa del cambiamento climatico e del turismo di massa sarebbero «irreversibili», e la risposta dell’Italia sarebbe carente.

«Sebbene i posti letto turistici abbiano già superato i residenti in alcune località, in vista dell’incontro dell’UNESCO abbiamo voluto evidenziare come la continua apertura degli alberghi e la mancata regolamentazione dei soggiorni brevi gli affitti hanno progressivamente trasformato la città storica in una località turistica», hanno dichiarato al Guardian i membri del gruppo Ocio. Il meeting di Riad durerà fino al 23 settembre, e non è chiaro quando verrà annunciata una decisione su Venezia. Ma Secchi si dimostra speranzoso: «Essere inseriti nella lista dei pericoli spingerà le autorità a fare di più».

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