Emergenza sbarchi, a Lampedusa una missione Ue. E Macron ora chiama la svolta: «L’Italia non può essere lasciata sola»

Primi segnali di solidarietà dall’Europa dopo l’ennesimo appello di Tajani: «Non può continuare a far finta di nulla»

A Lampedusa la situazione è ancora fuori controllo. I gommoni della Capitaneria continuano a fare la spola da Porto Empedocle al pattugliatore della guardia di finanza. Ieri sono serviti gli scudi e le tenute antisommossa per contenere la rabbia delle migliaia di persone costrette ad aspettare per ore per il proprio turno. E anche oggi sono decine i migranti che scavalcano le recinzioni e provano a fuggire, stanchi di dover attendere l’arrivo del traghetto per il trasferimento. E visto che gli sbarchi non accennano a diminuire, il pressing del governo italiano sull’Unione europea si fa più insistente. È Antonio Tajani il primo a battere un colpo, da New York dove è arrivato per partecipare ai lavori dell’Assemblea Generale Onu: «Servono dei provvedimenti per fermare i flussi migratori. Bisogna andare avanti con i rimpatri. L’Europa non può far finta di nulla e sono convinto che la Francia comprenderà i nostri problemi. Appena tornato dagli Usa andrò in Francia e Germania», commenta il ministro degli Esteri a margine dell’assemblea di Confindustria. Il titolare della Farnesina ribadisce che «l’azione dell’Italia non basta» e che nel Consiglio dei ministri in programma per lunedì il governo potrebbe «prendere dei provvedimenti».


I contatti con Francia e Germania

In giornata, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha telefonato al suo omologo francese Gérald Darmanin per fare il punto della situazione. I due ministri, fa sapere il Viminale, «hanno concordato sulla prioritaria esigenza di una strategia che punti a un rapido rafforzamento della cooperazione operativa con i Paesi di origine che possa incidere efficacemente sul blocco delle partenze». I contatti tra Italia e Francia, aggiunge il ministero, rimangono «stretti». E a confermarlo sono anche le parole di Emmanuel Macron. Su Lampedusa, ha detto in giornata il presidente francese, c’è un «dovere di solidarietà europea» e le decisioni «verranno prese con l’Italia». Di più: «È dovere di tutti noi europei non lasciare l’Italia sola dinanzi a quello che sta vivendo. Considero che sia responsabilità dell’Unione europea tutta intera essere al fianco dell’Italia». A esprimere preoccupazione e volontà di collaborare, a pochi giorni dallo stop all’accoglienza di richiedenti asilo dall’Italia, è anche il governo tedesco, con un portavoce dell’esecutivo di Berlino che assicura: «La Germania è molto solidale».


La risposta di Bruxelles al pressing italiano

A rispondere ai ripetuti appelli del governo italiano è anche la Commissione europea, con la portavoce Anitta Hipper che in conferenza stampa ribadisce: «L’Italia ha il nostro pieno supporto politico» sulla situazione a Lampedusa. L’esecutivo europeo è al lavoro per aiutare l’Italia su due linee di intervento: una finanziaria e una di tipo operativo, per ristabilire una situazione di normalità sull’isola. Interpellata sulla chiusura all’accoglienza dei migranti annunciata nei giorni scorsi dalla Germania, la portavoce della Commissione Ue aggiunge: «Necessitiamo di solidarietà e contiamo su tutti i Paesi membri. Dobbiamo cooperare a stretto contatto, serve più solidarietà». Nel frattempo, l’Ansa fa sapere che una delegazione della Commissione europea è volata a Lampedusa per toccare con mano la situazione e stabilire i prossimi passi.

Credits foto: ANSA/Ciro Fusco | Un gruppo di migranti soccorsi e trasportati a Lampedusa (15 settembre 2023)

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