Ponte sullo Stretto, Alberto Prestininzi coordinerà il comitato scientifico. Bonelli insorge: «Hanno scelto un negazionista climatico»

Prestininzi, professore della Sapienza di Roma, è noto per le sue dichiarazioni in cui nega l’esistenza della crisi climatica

Il governo Meloni ha nominato i membri del comitato tecnico-scientifico che accompagnerà i lavori per la costruzione del ponte sullo stretto di Messina. E i nomi scelti dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, da mesi primo promotore del progetto, fanno già discutere. A prendere il posto di coordinatore sarà infatti Alberto Prestininzi, già coinvolto nei lavori per il Ponte dal 2001 al 2012 e noto soprattutto per le sue tesi che sminuiscono o addirittura negano l’esistenza dei cambiamenti climatici. Prestininzi è professore ordinario di Ingegneria della Terra alla Sapienza di Roma ed è già stato membro del comitato tecnico-scientifico della società incaricata di far partire i lavori per il ponte sullo Stretto. La scelta del governo di metterlo al capo del gruppo di consulenti non è passata inosservata. E ora sono in molti a protestare, a partire dal portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli, che ha già annunciato la presentazione di un’interrogazione parlamentare.


Le accuse di negazionismo

«Questa nomina del comitato scientifico solleva dubbi e preoccupazione – commenta Bonelli in una nota -. L’approccio scientifico deve essere basato su dati, evidenze e consensi internazionali, non su opinioni personali che negano la realtà dei cambiamenti climatici». Pochi mesi fa, Prestininzi è diventato uno dei primi firmatari della petizione There is no climate emergency, che nega l’esistenza di un’emergenza climatica. A questa presa di posizione, che va in direzione esattamente contraria rispetto a quanto affermato dalla scienza, si aggiungono poi una serie di comparsate televisive a dir poco controverse. A Quarta Repubblica, per esempio, il professore della Sapienza ha spiegato che «protestare contro la crisi climatica è come protestare contro il sorgere del Sole» e che «il pianeta Terra non è mai stato bene come adesso». A criticare la sua nomina nel nuovo comitato tecnico-scientifico non è solo Bonelli ma anche il coordinamento «Invece del ponte», un gruppo di cittadini che si oppone alla realizzazione dell’opera di collegamento stabile tra Sicilia e Calabria. «La sostenibilità di un’opera pubblica così impattante non può essere garantita da chi nega che l’ambiente sia impoverito e alterato dall’azione umana», lamentano i cittadini.


Gli altri membri del comitato

Per quanto riguarda il resto dei membri del comitato tecnico-scientifico, si tratta soprattutto di uomini e donne che già hanno lavorato per la Stretto di Messina spa, la società pubblica che il governo ha riesumato dalla liquidazione. Ne sono un esempio gli esperti di Scienza delle costruzioni Claudio Borri, dell’Università di Firenze, Andreas Taras, dell’ETH di Zurigo, Mauro Dolce, della Federico II di Napoli, e Francesco Karrer, della Sapienza di Roma. A completare l’elenco ci sono poi Giuseppe Muscolino, Paolo Fuschi, Alessio Ferrar e – unica donna in tutto il comitato – Sara Muggiasca, del Politecnico di Milano. A tutti loro spetterà il compito di aggiornare gli studi sulla fattibilità del Ponte e sulla sicurezza della progettazione entro il 31 luglio 2024 per tener conto delle nuove evidenze scientifiche.

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