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«Quanto spesso pensi all’Impero Romano?»: genesi e spiegazioni del trend che ha invaso i social

20 Settembre 2023 - 14:24 Ludovica Di Ridolfi
Sembra che l'Antica Roma sia un'ossessione tipicamente maschile, particolarmente diffusa negli Usa

Uno spettro si aggira nelle menti del popolo maschile: lo spettro dell’Impero Romano. Almeno questo è quello che emerge da uno studio non ufficiale ma molto accreditato, ovvero il più recente e virale trend di TikTok. Che consiste nel porre una semplice domanda ai propri fidanzati, padri, fratelli: «Quanto spesso pensi all’Impero Romano?». L’enorme popolarità del fenomeno è dovuta al fatto che i confusi interlocutori rispondono solitamente di dedicare molto spazio all’argomento. Può avvenire su base quotidiana, più volte al giorno o diverse volte a settimana. Ma non sembra essere mai sporadico. E non riguarda gli abitanti della Capitale, ma uomini da tutto il mondo, soprattutto negli Usa. Il che rende tutto ancora più incomprensibile: a cosa è dovuta questa apparente ossessione maschile?

@brooklynandbailey I’m cackling at the end #romanempire #trend #husband ♬ original sound – Brooklyn and Bailey

Genesi del trend

Facciamo un breve salto indietro nel tempo. Al 19 agosto, dove sul profilo di un rievocatore svedese di nome Arthur Hulu, noto online come Gaius Flavius, appare un video. In esso si legge: «Donne, molte di voi non si rendono conto di quanto spesso gli uomini pensino all’impero romano. Chiedete a vostro marito, fidanzato, padre o fratello».

Nel video si è imbattuta anche una certa Kelsey Lewis Vincent, di Wilson (Carolina del Nord). E ha pensato di porre la domanda a suo marito, Remy. Senza esitare un attimo, l’uomo ha risposto: «Tutti i giorni». E ha spiegato, in un secondo momento: «Nel corso della giornata, per esempio mentre guido in autostrada, mi ricordo che questo era qualcosa che i romani in un certo senso hanno creato. E poi inizio a chiedermi come doveva essere la quotidianità a quei tempi». La domanda ha presto invaso i social network, in particolare TikTok.

Ed è arrivata anche in Italia, a Roma, dal leader di Azione Carlo Calenda. Il quale ha risposto: «Penso all’Impero Romano più o meno tutti i giorni. Quando esco da qui e immagino l’Arena, il Colosseo, io che arrivo e Gualtieri lì giù nell’arena con i leoni in mezzo a tutti gli assessori». E se non tutti hanno il chiodo fisso della giunta capitolina, in pochissimi sembrano esimersi dalla mania dell’antica Roma. E qualcuno ha provato a dare al fenomeno una dignità scientifica.

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Gli esperti: «Società patriarcale, in declino come gli Usa»

Il New York Times infatti ha provato ad andare più a fondo, cercando di capire perché a distanza di circa 2000 anni ab Urbe condita l’Impero continui a monopolizzare le menti di così tante persone, anche oltreoceano. Secondo Kevin Feeney, docente della New York University che tiene un corso introduttivo sulla storia romana (i cui iscritti sono per il 60% uomini), la società romana ha avuto un’influenza innegabile sugli Stati Uniti, dalla forma di governo alla lingua, passando per l’architettura. Potrebbe essere anche plausibile che gli americani siano così affascinati dal periodo storico perché oggi gli Usa devono fare i conti con un simile declino.

@kirby.kirb Are these men for real? #romanempire ♬ original sound – Kaitlyn

Ma c’è di più: la società dell’antica Roma era «estremamente, estremamente patriarcale». E dominata, sostiene Feeney, da quelli che verrebbero considerati oggi «maschi alpha», come Giulio Cesare o Augusto. Almeno questa è l’immagine che si è affermata nella cultura di massa, non necessariamente accurata a livello storico. Judith Hallett, professoressa emerita di studi classici all’Università del Maryland, ha infatti descritto l’antica Roma come «un luogo dove esistevano molte diverse definizioni di mascolinità».

Un problema maschile?

Verrebbe dunque da chiedersi se questa mania per l’Impero sia congenita nell’emisfero maschile, o se piuttosto non ci sia un collegamento con la moderna rimessa in discussione dei ruoli di genere e degli stereotipi in senso più ampio. «Indubbiamente, l’impero romano evoca una serie di valori (le vitutes romanae) legati all’immaginario maschile», ha dichiarato a Focus Antonio Montesanti, storico e autore del volume I grandi eroi di Roma antica. «Dopotutto, dall’uomo romano, il vir, deriva la parola virile, riflessa in decine di personaggi capitolini: gladiatori, consoli, imperatori e legionari».

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E dall’antica Roma all’antica Grecia, nella Scuola di Atene virtuale in cui si è trasformato TikTok, molti utenti si pongono una domanda speculare: «Qual è l’equivalente dell’impero romano per la mente femminile?», ovvero il pensiero che tendenzialmente ossessiona le donne su base quotidiana. Le risposte più gettonate, al momento, sono: il processo alle streghe di Salem, Lady Diana, le amicizie finite. Ma anche la paura di essere aggredite o uccise.

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