Processo a Ciro Grillo e amici per stupro di gruppo, l’amica della vittima in lacrime. Bongiorno: «Si è vista la sofferenza delle ragazze» – Il video

Per l’avvocata che assiste la principale accusatrice dei quattro, quella di oggi è stata un’udienza cruciale con la testimone chiave

«È stata un’udienza a tratti drammatica» commenta l’avvocata Giulia Bongiorno che difende la principale accusatrice di Ciro Grillo e dei tre suoi amici genovesi, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria. La dodicesima udienza del processo per violenza sessuale di gruppo si è svolta a porte chiuse nel tribunale di Tempio Pausania con la deposizione dell’amica della 21enne italo-svedese, che è scoppiata a piangere durante il suo intervento. L’udienza, ha aggiunto Bongiorno «ha messo una pietra angolare importante sulla ricostruzione di quanto accaduto. Per la prima volta – ha spiegato – abbiamo avuto la ricostruzione dalla viva voce di una delle protagoniste e per la prima volta il tribunale ha potuto vedere, e non leggere sui giornali, il dolore e la sofferenza di queste ragazze». Prima dell’udienza, la ragazza che ha denunciato le violenze aveva detto: «Adesso devo farmi davvero forza», per poi essere allontanata dall’aula, dopo l’opposizione dei legali della difesa. «Ha pianto mentre ricostruiva i fatti – ha spiegato Bongiorno parlando dell’amica della sua assistita – raccontando quello che prova ancora adesso. Oggi non è stata sentita la mia assistita, ma di fatto il testimone chiave è proprio questa ragazza che è stata efficace e lucida».


I fatti

Le udienze di oggi e domani riguardano l’amica della 21enne. A seguire sarà il turno della ragazza che ha denunciato quanto sarebbe avvenuto il 17 luglio 2019 nell’appartamento a Porto Cervo, accusando i quattro ragazzi di aver abusato di lei dopo averla costretta a bere. Capitta, Lauria e Grillo sono chiamati in causa con il reato di violenza sessuale di gruppo per aver scattato fotografie e girato un breve filmato. Durante il video, scrive il Corriere della Sera, si mostravano in pose e atteggiamenti sessualmente espliciti accanto a Roberta che dormiva sul divano, ignara. Episodio che ha scatenato la denuncia da parte della ragazza.


La testimonianza

L’amica Roberta aveva raccontato la sua versione dei fatti ai carabinieri della Compagnia Duomo di Milano, nell’agosto 2019. «Quando mi sono svegliata ero sola, sul divano in sala», aveva detto, secondo quanto scrive ancora il Corriere. «Saranno state le 12,30- 13. Mi sono alzata e sono andata a cercare Silvia (lei dice il nome reale dell’amica che noi chiamiamo Silvia, ndr). L’ho trovata nella prima stanza a destra, nel letto, nuda, ed era sola. L’ho svegliata, l’ho vista molto confusa e sconvolta, aveva tutto il trucco colato, si guardava attorno, credo che non riuscisse a capire dove si trovasse. Mi è capitato di vederla ubriaca in altre occasioni, ma mai in quello stato, quindi in quel caso non mi è sembrato che fosse per gli effetti dell’alcol. Le chiedevo che cosa fosse successo, soprattutto avendola vista nuda nel letto, lei inizialmente non mi rispondeva. Poi glielo chiedevo di nuovo e alla fine mi rispondeva: mi hanno violentata. Chi?, ho chiesto. E lei: tutti. Le ho chiesto cosa voleva che facessi. E lei ha risposto: andiamo via di qui».

«Ricordo di essermi svegliata tre volte – prosegue Roberta -. In una occasione ho sentito Ciro che urlava con qualcuno, era molto irritato perché avrebbe voluto un rapporto con Silvia e invece stava succedendo a Corsiglia. L’altra persona cercava di calmarlo: tanto è brutta, ne trovi un’altra domani. Una seconda volta, mentre dormivo, si è avvicinato Ciro e mi ha chiesto se ero sicura di voler dormire sul divano o se volessi andare con lui. Ho risposto che stavo benissimo e che volevo solo dormire, e si è allontanato senza insistere». E infine la terza volta: «Non ricordo se ero già sveglia o se mi ha svegliato Silvia. Ero sdraiata sul divano, lei era accanto a me, in accappatoio e stava piangendo. Le ho chiesto cos’era successo ma lei piangeva singhiozzando e non mi ha risposto. Continuava a piangere ma mi ha detto: non preoccuparti, va tutto bene, sto bene. Le ho chiesto più volte cosa fosse successo ma lei diceva che andava tutto bene. Poi si è allontanata, e credo di essermi riaddormentata subito. Saranno state le 8.30. Non ricordo di essermi più svegliata fino alla tarda mattinata, intorno alle 12.30-13».

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