Londra, beffa a Buckingham Palace: si fingono turisti, poi inscenano una protesta contro il Re

«La protesta di oggi è l’ultima di una serie di azioni volte a portare avanti il dibattito sul futuro della monarchia», si legge nella nota del gruppo Republic

«Not My King». È la scritta a caratteri cubitali sulle t-shirt nere di alcuni membri del principale movimento anti-monarchico del Regno Unito, Republic, che oggi si sono intrufolati all’interno di Buckingham Palace fingendosi turisti. Si tratta della prima protesta del gruppo di attivisti all’interno della residenza ufficiale del sovrano del Regno Unito, Carlo III. A darne notizia è lo stesso movimento sui X: «La protesta di oggi (sabato 23 settembre, ndr) è l’ultima di una serie di azioni volte a portare avanti il dibattito sul futuro della monarchia», si legge nella nota di Republic. Il gruppo di attivisti, dopo il blitz, sarebbe stato trattenuto dalla sicurezza e scortato all’esterno della residenza. Mentre Buckingham Palace, contattato dalla Cnn, non ha voluto rilasciare commenti. Il leader del gruppo, Graham Smith, in una dichiarazione successiva all’”irruzione”, ha definito Re Carlo «un monarca intoccabile» che «non è immune alle critiche e non gode della deferenza che ha protetto la monarchia mentre sua madre (la Regina Elisabetta, ndr) era sul trono». Smith non è nuovo a questo tipo di commenti. Il giorno dell’incoronazione del nuovo sovrano è stato arrestato in base a una controversa legge, il Public Order Act, approvata dal governo di Rishi Sunak e firmata proprio da Carlo, pochi giorni prima. Era stato fermato poiché in possesso di un megafono che, secondo la polizia, «avrebbe recato disturbo ai presenti in attesa del passaggio di Carlo e Camilla in carrozza, oltre ad avere cartelli con su scritto Not my King», la stessa indossata dal gruppo anti-monarchico nella Grand Hall del Palazzo.


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