Ecco cosa ha deciso il governo Meloni contro il caro energia: dal bonus carburante all’azzeramento degli oneri generali del gas

Nel provvedimento è stata inclusa anche una norma definita «salva commercio»: 50 mila esercenti potranno regolarizzare le violazioni sugli scontrini senza sospensione della licenza

È terminato in meno di un’ora il Consiglio dei ministri di oggi, 25 settembre. Il fulcro della riunione a Palazzo Chigi è stato il cosiddetto decreto Energia: un pacchetto di misure contro il caro bollette e carburanti, per famiglie e imprese. Snellita la bozza che era circolata nei giorni precedenti: stralciati quattro articoli dei 12 che erano stati portati nel pre-consiglio di venerdì 22. Espunti, ad esempio, il passaggio per la rideterminazione del valore delle cripto-attività, quello sulle proroghe per l’indizione delle votazioni dei membri togati del Consiglio della magistratura militare. Ancora, non ci sono più le disposizioni sulla continuità didattica, che prevedevano lo stanziamento di 55,6 milioni di euro per le supplenze brevi. Cosa è stato approvato, invece, dal governo Meloni nel decreto che contiene «le misure urgenti in materia di energia, gli interventi per sostenere il potere di acquisto e a tutela del risparmio, nonché la proroga di termini normativi e di versamenti fiscali».


Bonus per carburante, trasporto pubblico, bolletta del gas e sanatoria sugli scontrini

Innanzitutto, tra i provvedimenti confermati dopo ore di indiscrezioni ci sono quelli sul bonus carburanti e sullo sconto in bolletta. Ad esempio, la social card ribattezzata Dedicata a te sarà “ricaricata” per permettere alle famiglie che ne hanno diritto di acquistare anche carburante: si parla di un contributo una tantum che si aggira intorno ai 100 euro. Rifinanziato altresì il bonus per il trasporto pubblico locale, dal valore di 60 euro. Per quanto riguarda le utenze domestiche, prorogato l’azzeramento degli oneri generali del gas, con l’Iva agevolata al 5%, anche per il quarto trimestre dell’anno. Lato imprese, il governo rivendica una misura definita salva commercio, con la quale, sottolineano fonti di Palazzo Chigi, «è scongiurata la chiusura di oltre 50 mila piccoli esercizi commerciali», con una sanatoria che consentirà di regolarizzare le violazioni sugli scontrini. «Chi effettua il ravvedimento operoso e paga le somme dovute sarà esentato dalla sanzione accessoria della sospensione della licenza».


Finanziate le borse di studio per 5 mila studenti

Tra le norme contenute nel decreto, che ha un valore complessivo di circa 1,3 miliardi di euro, ci sono 17,4 milioni per coprire le borse di studio di quasi 5 mila studenti universitari idonei, ma non beneficiari. Si tratta di ragazzi e ragazze che, nonostante fossero già iscritti nelle graduatorie degli enti regionali per il diritto allo studio, non riuscivano ad accedere al sussidio per mancanza di coperture. «Con queste risorse facciamo un passo importante per sostenere il diritto allo studio», ha commentato la ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, al termine della seduta del Consiglio dei ministri». Il Fondo integrativo statale di oltre 17,4 milioni di euro andrà a coprire la platea degli studenti idonei. Con questo provvedimento confermiamo che per il governo il diritto allo studio è una priorità, un diritto che deve essere reale, concreto, fattivo».

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