Pietro Tidei: il sindaco di Santa Marinella e la proposta da 53 mila euro al marito di un’amante

Il sindaco si difende ma ammette l’errore sugli incontri hot. Un’intercettazione: «Però in cambio…»

Il sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei ammette che gli incontri hot in comune sono stati un errore. Ma aggiunge anche che la procura non doveva darli all’indagato Roberto Angeletti che secondo le accuse li avrebbe diffusi. E ribadisce che nei suoi confronti è in atto una vendetta politica. Annunciando un ricorso al ministro della Giustizia Carlo Nordio. Ma intanto La Verità risponde sulla consulenza informatica da 53 mila euro data al marito di una delle donne con cui il primo cittadino è stato registrato mentre faceva sesso. E pubblica un resoconto di un’intercettazione in cui si parla dell’affidamento. Intanto Angeletti a sua volta replica: «Non ho diffuso il video ed è falso che sia indagato per corruzione. Lo querelerò per diffamazione».


L’intercettazione

Il video di cui si parla è quello in cui il sindaco fa sesso con due donne nelle sale del comune. La Verità fa sapere che ci sono oltre 4 mila ore di registrazioni nell’indagine della procura di Civitavecchia. Nelle immagini dell’incontro si vede il sindaco in riunione insieme all’architetto Ermanno Mencarelli, dirigente dell’ufficio tecnico condoni, e al marito di una delle amanti. Nel colloquio registrato Tidei esordisce parlando proprio della moglie dell’uomo: «Ti ho chiamato perché io dissi a te e a Vanessa (nome di fantasia, ndr) di questo incarico che noi abbiamo pensato. Abbiamo avuto dei problemi con impegni di spesa, dei ritardi e adesso siamo in grado di conferire ‘sto incarico…». Poi dice all’uomo che è ingegnere informatico. Lui risponde di no e di essere specializzato in un altro settore. Poi chiede lumi sull’incarico. La risposta è che insieme a un agronomo, un geologo e un architetto dovrebbe occuparsi di redigere un progetto di risanamento per una collina che rischia lo smottamento. Un piano per cui il ministero dell’Ambiente avrebbe stanziato circa 1 milione di euro. E che l’amministrazione stava perdendo per colpa propria. L’uomo è titubante ad accettare l’incarico. Poi si convince e dice anche che può aprire una partita Iva (evidentemente per ricevere regolarmente il consenso).


«Però in cambio…»

Durante il colloquio i tre accennano anche a un incarico diverso che avrebbe dovuto avere il collaboratore del comune. Poi parlano di un altro incarico che riguarda l’informatica e di cui è competente l’assessore Pierluigi D’Emilio. Il tecnico riferisce di avere un contratto con un’azienda partecipata che non prevede forme di distacco del servizio. Tidei poi inizia una frase così: «Però in cambio…». Subito dopo si corregge: «In cambio non ti chiediamo niente. Ti chiediamo se ci puoi seguire. Sei un amico dell’amministrazione». Anche se poi precisa: «Voti per chi ti pare, che ci frega a noi». L’interlocutore precisa di essere un militante del Partito Comunista. E Tidei: «Non ce ne frega». Poi l’altro precisa che non avrebbe mai potuto accettare una delega, forse nel senso di diventare assessore della giunta. Ma aggiunge che questo incarico lo accetta volentieri.

La versione di Tidei

Intanto Tidei in un’intervista al Messaggero ribadisce che c’è un’indagine per corruzione (anche se il reato è stato derubricato dallo stesso pm) e aggiunge che il video dei suoi rapporti sessuali è stato registrato «fuori dall’orario di lavoro e con il comune chiuso». Ribadisce la versione dell’errore della procura alla base della diffusione del video. E poi: «Se li hanno sequestrati significa che i video giravano». Ammette di aver sbagliato ad avere rapporti sessuali nella sede del comune. Poi dice che Angeletti, che ha denunciato, «è una persona che mette microspie per conto della procura». E chiude: «Sono sposato, ho quattro figli, cinque nipoti. È tutto assurdo». Precisando che il suo partito di riferimento «è il Partito Democratico. Cinquantatré anni fa mi sono iscritto al Pci e non ho mai cambiato. Ho solo dato il benvenuto al Festival di Italia Viva a Santa Severa. Sono il sindaco, che dovevo fare?».

Il consigliere

Anche il consigliere accusato però parla. E con il Corriere della Sera Angeletti va all’attacco: «Tidei dice il falso su tante cose e lo querelerò per calunnia. Falso che sono indagato per corruzione, falso che l’ho minacciato, falso che ho diffuso i video». Per la corruzione, ribadisce, «parliamo di una bottiglia di latte d’asina e una pagnotta». Smentisce anche di essere consulente della procura di Civitavecchia. E aggiunge che è passato all’opposizione perché «Tidei fa il sindaco come un’imposizione sugli altri. Io i miei 403 voti li ho presi anche all’opposizione». Infine, sui rapporti con Fabio Quartieri, gestore dei ristoranti che voleva ampliare con le camere a nolo, va all’attacco: «Quello amico di Tidei è proprio Quartieri. Sta sempre lì a pranzo. La vicenda la conosco, ma sono cose burocratiche e non ci sono mai entrato. Il gossip va bene ma non si tocca la dignità delle persone».

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