L’Uefa riapre alle squadre russe, ma solo per le giovanili. Via libera ai tornei internazionali: «I bambini non paghino per gli adulti»

Potranno giocare dagli under 17 in giù senza inno e simboli nazionali. Il presidente Čeferin: «Se bandiamo i più piccoli li discriminiamo»

Le colpe degli adulti non ricadano sui bambini. Con questa logica il comitato esecutivo della Uefa ha stabilito in una nota di oggi 26 settembre a Limassol (Cipro) che tutte le squadre russe dagli under 17 fino ai più piccoli potranno tornare a giocare i tornei internazionali. Nella riunione che ha assegnato a Varsavia la finale della Supercoppa europea, i vertici del calcio europeo hanno deciso di alleggerire il divieto scattato in seguito all’invasione russa dell’Ucraina: «La Uefa è consapevole che i “bambini” non dovrebbero essere puniti per azioni la cui responsabilità ricade esclusivamente sugli adulti ed è fermamente convinta che il calcio non debba mai rinunciare a inviare messaggi di pace e speranza». Lo sport secondo la federazione europea non deve privare i più giovani del diritto di competere nel calcio internazionale. È stato però sollevato un problema tecnico, come aggiungere ora le squadre russe se i sorteggi sono già stati fatti? Presto detto il Comitato Esecutivo ha chiesto all’amministrazione Uefa «di proporre una soluzione tecnica che consenta il reinserimento delle squadre russe U17 (sia maschili che femminili)», si legge nella nota. Tuttavia, le formazioni giovanili giocheranno senza inno, divisa e bandiera nazionale oltre a disputare le partite casalinghe lontane dalla Russia. Per quanto riguarda invece il conflitto in corso, il Comitato esecutivo ha voluto ribadire la sua condanna all’invasione e la sospensione di tutti gli altri club e nazionali russi.


Le ragioni di Čeferin

Il presidente della Uefa Aleksander Čeferin ha commentato così il parziale dietro front dell’esecutivo: «Bandendo i bambini dalle nostre competizioni, non solo non riusciamo a riconoscere e sostenere un diritto fondamentale al loro sviluppo olistico ma li discriminiamo, in modo diretto». Per questo sarà loro garantito tornare a giocare sui campi internazionali: «Fornendo loro l’opportunità di giocare e competere con i pari età provenienti da tutta Europa, stiamo investendo su quella che speriamo sarà una generazione futura più brillante e capace, e in un domani migliore». Rimane invece ferma la condanna dell’aggressione russa: «La continuazione della sospensione della Uefa nei confronti delle squadre russe composte da adulti riflette l’impegno a prendere posizione contro la violenza e l’aggressione. La Uefa è determinata a mantenere questa posizione fino alla fine della guerra e al ripristino della pace».


(In copertina Aleksander Čeferin, foto di Alexandros Beltes per EPA)

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