Strage di Bologna, ergastolo confermato per l’ex Nar Gilberto Cavallini

In primo grado era stato condannato al carcere a vita per strage comune. In appello la Corte ha riformulato la condanna in strage con finalità eversive

La Corte d’Assise d’Appello di Bologna ha confermato l’ergastolo per l’ex terrorista dei Nar, Gilberto Cavallini, nel processo sulla Strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980. Alla lettura della sentenza, dopo sette ore di camera di consiglio, Cavallini non era presente in aula. Il 70enne si trova in semilibertà nel carcere di Terni. Nel 2020 era stato condannato in primo grado, a 40 anni dai fatti, per concorso nella strage di Bologna insieme a Francesca Mambro, Giusva Ciavardini e Luigi Ciavardini, condannato anche loro ma ormai liberi dagli anni 2000. A pesare su Cavallini il fatto che a casa sua a Villorba di Treviso avessero alloggiato nei giorni prima e dopo la strage altri membri dei Nar. Come ricorda il Corriere, i giudici hanno poi considerato falso il suo alibi e tenuto conto dei nuovi indizi emersi nel corso delle indagini, come un numero di telefono riconducibile a un ufficio privato della Nato a Milano, in cui gravitavano personaggi dei servizi segreti deviati. Tra le due condanne per Cavallini c’era stata quella in primo grado di Paolo Bellini, ex membro di Avanguardia nazionale e considerato il quinto uomo del commando che compì la strage, finanziato dalla P2 di Licio Gelli. Sia Cavallini che Bellini hanno sempre dichiarato di non conoscersi. Ma nell’agenda di Cavallini era stato trovato un appunto su un «Giorgio Berlini», come un camerata da sostenere perché in carcere, con i dettagli di un processo proprio di Bellini. In primo grado Cavallini era stato condannato per strage comune. Nella sentenza di appello, la Corte lo ha ritenuto colpevole di strade con finalità eversive, come richiesto dalla procura generale.


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