Il piano dell’Ucraina: «Isolare la Crimea per sconfiggere la Russia»

Il consigliere di Zelensky Podolyak: l’80% di quello che serve a Mosca dal punto di vista militare transita da lì

Il consigliere di Zelensky Mikhailo Podolyak dice che l’Ucraina ha intenzione di prendere e isolare la Crimea per vincere la guerra contro la Russia. E spiega che la controffensiva sta avendo successo: «Abbiamo pianificato l’attacco in tre fasi. Distruggere i sistemi di comunicazione radio, elettronici e le antenne radar per aprire il cielo sul Mar Nero. E siamo ad un ottimo punto. La seconda fase è la distruzione della flotta russa sul Mar Nero o almeno il suo allontanamento dalla Crimea. E ci stiamo riuscendo. La terza fase sarà compromettere le loro infrastrutture logistiche al servizio dell’Armata: caserme, basi di raggruppamento, depositi di alimentari, carburante e munizioni, vie di trasporto compreso il ponte di Kerch. Per questo vedrete ancora un incremento dei nostri attacchi alla Crimea», dice in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.


La penisola contesa

Podolyak sostiene che l’80% di quello che serve alla Russia dal punto di vista militare transita dalla penisola. E che i sistemi S400 russi sono ormai fuori uso. «Restano i Triumph che però sono meno efficaci. Da qualche giorno riusciamo a colpirli con facilità con i droni. Ma anche con i missili», spiega ad Andrea Nicastro. Mentre i missili a lunga gittata Atacms che Joe Biden ha promesso all’Ucraina «servono proprio a distruggere le loro linee logistiche, ma voglio sottolineare due punti. Ci siamo impegnati a non usarli contro il territorio della Federazione russa, ma la Crimea per il diritto internazionale è ucraina, quindi non ci sarebbe nessuna controindicazione. Secondo, il nostro Stato Maggiore lavora benissimo anche con i droni di nostra produzione».


L’importanza strategica

Secondo il consigliere di Zelensky «le truppe russe al fronte andranno nel panico e la retorica politica di Mosca cambierà del tutto. Al Cremlino rispolvereranno la minaccia nucleare. Non solo Medvedev, ma Putin in persona. E poi in Occidente le lobby pro russe si metteranno a parlare della necessità di una tregua o di negoziati di pace». Podolyak spiega anche che l’importanza strategica della Crimea deriva anche dal fatto che «tra Rostov, Mariupol e Crimea non ci sono linee ferroviarie, autostrade e soprattutto magazzini sufficienti a un esercito di 500mila soldati. Non basta portare le munizioni, hanno bisogno di averle a disposizione, devono organizzare rotazioni, addestramento, cure. Sono anni che attrezzano la Crimea per questo. È lo stesso motivo per cui all’inizio dell’invasione hanno usato la Bielorussia come base di partenza. Solo lì avevano la logistica adatta».

Leggi anche: