Parla il prof colpito con la pistola ad aria compressa da un alunno: «Potevo perdere un occhio, la scuola intervenga»

Pasquale Pellicani non ha fatto denuncia, ma si aspetta provvedimenti disciplinari: «I ragazzi? Per loro è stato un gioco»

Si chiama Pasquale Pellicani il professore dell’istituto tecnico Romanazzi di Bari colpito al petto da un suo alunno 17enne con una pistola ad aria compressa mentre entrava in classe al cambio dell’ora. Insegna Diritto ed Economia e oggi racconta la dinamica di quanto accaduto. «Appena sono entrato in classe ho visto questo ragazzo correre verso di me, quando era a circa mezzo metro mi ha sparato», spiega ai microfoni di Telenorba. «Sono stato raggiunto al petto da un pallino», prosegue precisando di aver riportato un rossore nel punto colpito e un forte bruciore. Nessuna lesione grave, ma lo spavento è stato tale da far sentire male il docente. «Poteva finire in tragedia, avrei potuto perdere un occhio. Ho chiesto spiegazioni, ho cercato di capire, ma i ragazzi hanno detto che stavano giocando. Proprio così: per loro è un gioco», conclude il docente con amarezza. Pellicani fa sapere di non aver intenzione di presentare denuncia, ma si aspetta che la scuola intervenga con i giusti provvedimenti disciplinari.


La condanna della preside

Non ci ha pensato due volte la preside dell’istituto, Rosangela Colucci, a condannare immediatamente l’accaduto: «È necessario intervenire, saranno adottate le misure più severe previste dal ministero». Secondo quanto ricostruito finora, l’alunno responsabile dell’aggressione al docente aveva rubato la pistola ad aria compressa a un suo compagno che l’aveva portata con sé a scuola. La scuola Romanazzi, intanto, ha fissato una riunione per la prossima settimana con la dirigenza scolastica al fine di identificare quali provvedimenti disciplinari attuare nei confronti dei due alunni.


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