Si chiama Ors Service Ag, fa parte del gruppo Ors e ha sede in Svizzera. Mentre in Italia «non ha una sede operativa ma soltanto una legale in uno studio di commercialisti». E secondo la senatrice di Alleanza Verdi Sinistra Ilaria Cucchi ha però una società di lobbying per curare i suoi interessi in Parlamento. Quali? La gestione dei Centri di Permanenza e di Rimpatrio per i migranti. E quanto più ci sono ospiti, quanto più rimangono, guadagna di più. Cucchi si rivolge alla premier Giorgia Meloni e al «grande ministro» Matteo Salvini, chiedendo ai leader di Fratelli d’Italia «di spiegarci come tutto ciò possa essere compatibile con i loro programmi di governo». Che puntano il dito contro chi trae profitto dall’immigrazione. E a entrambi domanda: «Come mai non ve ne siete mai accorti?».
Ors Service Ag
Cucchi va all’attacco del governo in un articolo pubblicato oggi su La Stampa. Nel quale racconta anche la sua visita al Cpr di Ponte Galeria: «Ne sono uscita in lacrime di fronte alla resa dello Stato alla disumanità di trattamento di persone che, disperatamente alla ricerca di un futuro migliore, anziché trovare la terra promessa, sono cadute in veri e propri luoghi di tortura senza motivo e priva di alcun senso», dice Cucchi. ûCome se la tortura potesse avere un qualche senso o ragione. Vivono in gabbie, talvolta nel loro sterco, senza possibilità di comunicare con l’esterno. Sopravvivono giorno dopo giorno in attesa di poter capire il perché della loro condizione. Sono abbandonati a se stessi e, se si ammalano, è veramente un grave problema. Sembrano polli in un allevamento intensivo con la differenza che, soffrendo spesso la fame, non ingrassano», conclude.
Gli psicofarmaci
Poi la senatrice aggiunge che ai migranti detenuti nei Cpr viene offerta una sola soluzione per andare avanti: gli psicofarmaci. Gliene vengono somministrate quantità industriali «perché così non disturbano». Il 90% dei detenuti senza pena dei Cpr è sotto l’effetto di droghe. «Sono entrata in quel luogo munita di telecamera. È tutto documentato», aggiunge. E chiude: «Ministro Salvini, si tolga quel crocifisso di dosso. Presidente Meloni, i Cpr vanno contro la legge degli uomini e contro la legge di Dio. Solo degli sprovveduti possono credere che il business dell’immigrazione sia solo quello degli scafisti. Lo abbiamo in Parlamento e ciò sarà fino a che non porrete fine a tutto questo».
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