Andrea Liconti, l’influencer del lusso di seconda mano a Milano: «Pago un quarto del prezzo e rivendo alla metà, in tanti cercano di truffarmi»

Compra e vende borse Hermès, zaini Louis Vuitton, cinture Gucci, sneaker in edizione limitata. Tutto di seconda mano

Andrea Liconti, commerciante con vetrine in via Plinio a Milano, è un negoziante-influencer. Compra e vende borse Hermès, zaini Louis Vuitton, cinture Gucci, sneaker in edizione limitata. Tutto di seconda mano. «Ormai mi conoscono in tanti, non passo inosservato». Il suo, spiega oggi il Corriere di Milano, è un format di successo: 406 mila follower su TikTok e165 mila su Instagram. Suo padre era il proprietario di «Cash converter» in viale Vittorio Veneto. Lì si vendeva e comprava solo usato: mobili, tv, impianti stereo, macchine fotografiche. «Ho iniziato a lavorare nel negozio di mio padre per pagare un debito dopo un weekend a Londra nel quale avevo speso 1.800 euro. Facevo il cassiere, mi piacevano le compravendite, avevo competenza sugli Iphone. Poi fu la volta delle borse. Sono un appassionato di brand, mia madre è stilista, grazie a lei ho affinato la conoscenza di materiali e oggetti».


Chi compra e chi vende

Poi nel 2021 ha iniziato a pubblicare le sue storie sui social network. Le trattative per gli acquisti e le vendite: «Metà delle persone che si rivolgono a me cerca di fregarmi. Quando capisco che la controparte è perbene, mi apro». Liconti rifiuta l’etichetta di reseller: «Il reseller compra per speculare, per esempio un orologio di valore per il quale ci sono liste d’attesa o sneaker in edizione limtata impossibili da trovare in commercio. Il mio lavoro è aiutare chi non può permettersi di comprare nuovo un oggetto di lusso». Mentre «chi vende non fa l’affare ma recupera una parte dei soldi spesi. E risparmia tempo: invece di mettere annunci, trattare, viene da me, troviamo l’accordo e incassa». La sua regola è chiara: «Compro a un quarto del prezzo del nuovo e rivendo alla metà del prezzo di listino». La metà cerca di rifilargli prodotti contraffatti. Lui annusa anche gli oggetti che compra.


Le fregature e i risultati

E le fregature? «Quasi, con un Rolex Submariner Hulk assemblato con i pezzi di altri due Rolex. Misono fermato in tempo. Parliamo di un oggetto da 25 mila euro». Quando acquista, fa firmare una liberatoria che attesta la provenienza lecita dell’oggetto. Rischia l’incauto acquisto e una sanzione amministrativa al massimo. I risultati? «Nel 2022 1,7 milioni di euro con un margine del 46%. Nel 2020, primo anno di attività, ho fatturato 670 mila euro, nel 2021 circa 1,3 milioni. Per il 2023 punto a 2 milioni. Quasi tutto senza vendere orologi».

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