I genitori di Regeni dopo la Consulta: «Ci dicevano di fermarci: ridata dignità a Giulio»

«Abbiamo visto finalmente la bilancia che si è quasi equilibrata anche se ora ci sarà il processo», hanno detto Paola e Claudio Regeni

«Più volte ci hanno detto fermatevi ma la decisione della Consulta dà dignità a Giulio». Lo hanno detto Paola e Claudio Regeni – i genitori del ricercatore torturato e ucciso al Cairo nel 2016 – durante una conferenza stampa nella sede nazionale dell’ordine dei giornalisti alla quale è presente anche la segretaria del Pd Elly Schlein. Il 27 settembre scorso, la Corte costituzionale aveva accolto il ricorso del gup di Roma circa l’applicazione della riforma Cartabia che impediva di celebrare il dibattimento in contumacia se non si aveva la certezza che gli imputati – in questo caso gli agenti della Sicurezza nazionale del Cairo – avessero ricevuto notifica del procedimento in corso nei loro confronti. Dopo la decisione, quindi, il processo per l’arresto e l’omicidio di ricercatore potrà ripartire anche senza la presenza degli imputati. «Abbiamo visto finalmente la bilancia che si è quasi equilibrata anche se ora ci sarà il processo: siamo ad un punto importante e speriamo si possa celebrare il procedimento ed arrivare ad una giusta sentenza», hanno ribadito i genitori di Giulio Regeni che hanno, infine, ringraziato «il procuratore capo Francesco Lo Voi e il procuratore aggiunto Colaiocco che sono arrivati a questo importante risultato. Chiediamo a tutti coerenza, anche al mondo dell’università e della cultura anche in vista dell’incontro previsto per l’11 ottobre tra la premier Meloni e Al Sisi».


L’avvocata Ballerini: «O ci consegnano i quattro 007 o c’è poco da dire»

Per l’avvocata Alessandra Ballerini, legale di Paola e Claudio, presente alla conferenza stampa, «va tenuta alta l’attenzione» sul caso. «Siamo alla vigilia – continua – di un altro incontro tra i nostri rappresentanti istituzionali e Al Sisi: o ci consegnano i quattro 007 o c’è poco da dire. Su Giulio è stato fatto tutto il male del mondo». L’avvocata ha poi letto un messaggio dei consulenti in Egitto: «”Giulio è stato ucciso come un egiziano. È necessario portare avanti la battaglia per la verità e la giustizia”. Ora dobbiamo attendere le motivazioni della Consulta, speriamo che vengano depositate entro le prossime settimane e che entro quest’anno ci sia la nuova udienza preliminare per disporre il rinvio a giudizio davanti alla Corte di Assise. Questa è una battaglia corale che riguarda tutti, se i fondamentali sono solidi tutti noi siamo più sicuri», ha concluso.


Schlein: «Governo si sforzi per la comparizione dei 4 imputati»

La segretaria dem – durante la conferenza – ha, infine, lanciato un appello al governo Meloni: «Abbiamo sempre chiesto a questo Governo e continueremo a ribadire che deve fare ogni sforzo per ottenere gli indirizzi e la comparizione di questi quattro imputati. Non è possibile che l’Egitto continui a coprirli». E poi ancora: «Siamo qui come dal primo giorno, siamo a dare supporto alla famiglia di Regeni e continuiamo a chiedere verità e giustizia. La sentenza della Corte costituzionale è stato un passaggio importantissimo. Abbiamo sempre detto che il processo si deve fare e finalmente si farà e noi continueremo a stare accanto a loro. È importante per Giulio ma anche per tutti coloro che in Egitto subiscono torture e sparizioni forzate», ha concluso Schlein.

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