Fridays For Future, migliaia di ragazzi in 35 piazze italiane per lo Sciopero del Clima – Il video

Un atto di «resistenza climatica», come lo hanno definito gli stessi eco-attivisti

Da Milano a Roma, fino a Napoli. Migliaia di ragazzi sono scesi in strada in 35 piazze italiane per lo «Sciopero del clima» indetto da Fridays for Future. Un atto di «resistenza climatica», come lo hanno definito gli stessi eco-attivisti, contrario all’operato dell’esecutivo Meloni in termini di politiche climatiche. A Milano, il corteo è partito alle 9.30 da largo Cairoli e prevede il passaggio lungo via Cusani, via Broletto, piazza Cordusio e via Grossi, per poi svoltare in via Santa Margherita e transitare di fronte al Teatro alla Scala. «L’italia è a un nuovo capitolo della storia climatica: ondate di calore, alberi sradicati dal vento, chicchi di grandine come palle da tennis e alluvioni: è il capitolo della devastazione, che rende l’azione collettiva indispensabile», è il messaggio lanciato dai giovani alla politica italiana affinché si mobiliti – il prima possibile – per contrastare gli effetti della crisi climatica.


Roma: «Bloccate le guerra non il nostro futuro»

Anche a Roma, alcune migliaia di ragazzi e ragazzi sono scesi in strada sotto il sole di una bella ottobrata romana. Sugli striscioni si legge «Resistenza climatica contro il negazionismo di stato»; «Bloccate le guerre, non il nostro futuro». Ma anche: «Artistici uniti contro devastazione ambientale e guerra» e «Pensa al bene comune». Dagli altoparlanti, inoltre, escono musica rap, Raffaella Carrà e Pino Daniele. «Stiamo saltando le nostre lezioni per insegnarne una più importante a voi», recita un cartello issato da un ragazzo.


Napoli: «Stamme jenn a mare cu tutt’e pann»

Partito da da piazza Garibaldi a Napoli, il corteo dei giovani di Fridays for Future. Circa mille persone, secondo una stima degli organizzatori, si dirigono verso il centro della città campana. In testa c’è un grande striscione «Stamme jenn a mare cu tutt’e pann (stiamo andando a mare con tutti i panni, ndr). In caso di emergenza scendere in piazza». I manifestanti hanno, inoltre, fermato il corteo in Corso Umberto, davanti al palazzo dove si trova la sede di Fratelli d’Italia. L’edificio è protetto dalla polizia e i manifestanti hanno urlato al megafono: «Vi lasciamo stare questa volta, ma sappiate che il governo non ha ancora addomesticato questo Paese e sulle idee di impianti inquinanti saremo irriducibili».

A Venezia uno striscione davanti alla Basilica

A Venezia il movimento del Fridays for future ha appeso uno striscione davanti alla Basilica di San Marco: «Venezia è simbolo della crisi climatica, saremo la laguna che si ribella. No grandi scavi, no grandi navi, basta moto ondoso», recita lo slogan. «La nostra città è l’emblema della crisi climatica, la frontLine in Europa della devastazione ambientale, alimentata dallo sfruttamento del territorio, dall’abbandono al turismo di massa e dalla materiale distruzione della laguna. Ogni giorno Venezia è minacciata da tassi d’inquinamento esponenziali e dal moto ondoso causato da un traffico lagunare così incessante e violento che mangia le rive dei nostri canali», dicono i giovani attivisti per il clima. Questo è il risultato, aggiungono, «di anni di immobilismo di fronte alla crisi climatica, un’incapacità di agire che investe i governi mondiali per arrivare all’amministrazione della nostra città. Appena qualche settimana fa, alla notizia che la città è stata esclusa per un soffio dalla “black list” dei patrimoni a rischio, Comune, Autorità portuale e Regione si sono affrettati ad annunciare con orgoglio i nuovi scavi nel canale Vittorio Emanuele, che collega Fusina alla Marittima, per permettere entro il 2027 il ritorno delle grandi navi in città, ora ormeggiate nell’area industriale di Marghera».

I manifestanti per il clima tornano in piazza a Torino

Dopo sei mesi dall’ultimo corteo, tornano in piazza anche a Torino i Fridays for Future. Da piazza Statuto è partito il corteo, che raggiungerà piazza Castello in centro. «Resistenza climatica contro un governo negazionista», si legge sullo striscione che apre la manifestazione. «Chiediamo giustizia climatica e la vogliamo ora», dicono dal furgone. Tra i giovani c’è anche il vicepresidente del consiglio regionale del Piemonte e consigliere Pd a Daniele Valle, possibile candidato per il centrosinistra alle prossime amministrative: «Questa è una bellissima piazza che ci lancia una richiesta forte di politiche davvero incisive sull’ambiente – spiega Valle – . Se penso che la maggioranza Cirio ha respinto la richiesta di dichiarare l’emergenza climatica in Piemonte negando una correlazione tra inquinamento e cambiamenti climatici trovo che questo sia un motivo in più per essere oggi in piazza». In corteo anche la rete del Climate Social Camp, Last, Acmos e le sigle Cigil-Cisl-Uil e uno spezzone dal Fiom.

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