«Gentile cliente, il suo conto verrà sospeso. Per evitare, clicca qui»: la truffa degli sms che ha svuotato i conti di decine di persone

Un gruppo di criminali sarebbe riuscito a incassare circa 280 mila euro nel giro di otto mesi

Lo Smishing, scrive il Garante della Privacy, è «una forma di truffa che utilizza messaggi di testo e sistemi di messaggistica – compresi quelli delle piattaforme social – per appropriarsi di dati personali a fini illeciti. Ad esempio, per sottrarre denaro da conti e carte di credito». Proprio questo fenomeno è stato al centro di un’indagine dei carabinieri del comando provinciale di Roma: scoperchiato un giro criminale che aveva la mente nel comune napoletano di Torre Annunziata, ma poi agiva da un avamposto marchigiano, nella cittadina di Fermo, in provincia di Ancona. La truffa funzionava così: le vittime – spesso scelte in maniera casuale – ricevevano un sms o un messaggio sui social media che sembrava provenire dai loro istituti di credito. I brevi testi li invitavano ad accedere al proprio conto online. Se procedevano, le loro credenziali di accesso venivano carpite, e i loro conti correnti svuotati. «Attenzione! Il suo conto verrà sospeso. Per evitare, clicchi qui», si leggeva nei messaggi incriminati. Oppure: «Gentile cliente, un nuovo utente risulta connesso, se non sei tu clicca qui». I soldi prelevati venivano poi versati su conti correnti intestati a persone compiacenti, in cambio di una percentuale sul maltolto.


Il giro criminale

Il Messaggero parla di un giro criminale che, nel giro di 8 mesi, è riuscito a incassare una cifra pari a 280 mila euro, raggirando 19 persone a cui sono stati inviati sms per carpire identità digitale e codici alfanumerici bancari. La mente di tutto sarebbe stato un 48enne «mago» dell’informatica, con precedenti per truffa, che non risulta avere un’occupazione fissa. Adesso è gravemente indiziato di essere il promotore di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di numerosi reati di frode informatica. Gli accertamenti sono scattati dopo la denuncia di un romano, derubato di 27mila euro, che lo scorso febbraio si è rivolto alla Sezione Cyber Investigation dei carabinieri. I militari hanno già dato esecuzione a un provvedimento di applicazione della custodia cautelare in carcere emesso dal Gip di Ancona nei confronti del 48enne. Sono state inoltre eseguite perquisizioni personali, domiciliari e informatiche nei confronti di altre quattro persone, tutte denunciate per lo stesso reato, e sorprese in azione in un albergo della cittadina marchigiana. Durante le perquisizioni, eseguite nelle Marche e in provincia di Napoli, sono stati rinvenuti 16 mila euro in contanti, oltre a dispositivi elettronici ed informatici, pc e telefonini. Ma il sospetto è che il giro criminale possa allargarsi ancora: i militari invitano chi sospetta di essere incappato nella stessa truffa a rivolgersi al Nucleo Investigativo.


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