Guerra Israele, Meloni preoccupata dal «rischio escalation». E sul rischio terrorismo: «I servizi di sicurezza sono allertati»

«Sono rimasta estremamente colpita dal fatto che i miliziani volessero filmare scene così atroci»

Giorgia Meloni è in visita in Mozambico. I temi degli incontri con le autorità del Paese africano vertono su quello che è uno degli intenti più volte annunciati dal governo italiano: intensificare la cooperazione con l’Africa, soprattutto in chiave energetica. Ma a parte il cosiddetto Piano Mattei, la presidente del Consiglio non ha potuto esimersi dall’affrontare la questione israelo-palestinese. A Maputo, in un punto stampa, Meloni ha confessato «di essere abbastanza preoccupata dallo scenario, bisogna evitare che il conflitto possa avere una escalation. È una fase molto delicata in cui bisogna mantenere il più alto livello possibile di interlocuzioni con gli alleati e gli attori che possono essere coinvolti». Il capo dell’esecutivo ha posto l’attenzione anche sul rischio emulazione delle azioni terroristiche portate avanti da Hamas: «Deve far riflettere sui fatti di questi giorni che qualcuno possa emulare tale terrore. Sono rimasta estremamente colpita dal fatto che i miliziani di Hamas volessero riprendere scene così atroci».


Provando a mettersi nei panni delle autorità israeliane e commentando quanto sta avvenendo nella Striscia di Gaza, con bombardamenti violenti e ordini di evacuazione per oltre un milione di civili, Meloni ha affermato: «Quello umanitario è un tema su cui si siamo mossi nei giorni scorsi, è una delle questioni poste ai nostri interlocutori per il ruolo di Giordania, Egitto, che può essere importante». E ha aggiunto: «C’è anche il tema degli ostaggi, la situazione è delicata. Quello che si può fare è continuare a dialogare. Non è facile la posizione di Israele dopo le immagini che si sono viste, bisogna muoversi con cautela». Infine, concentrandosi sugli effetti che la crisi mediorientale potrebbe avere in termini di sicurezza interna, la leader di Fratelli d’Italia ha dato qualche rassicurazione: «Non c’è un livello particolare di allerta in Italia, una delle primissime cose fatte nel giorno degli attacchi di Hamas è stato rafforzare la sicurezza nei luoghi sensibili per le comunità ebraiche. I nostri servizi di sicurezza sono allertati – anche sul rischio emulazione e – alcune valutazioni si devono fare sul controllo di chi entra e arriva da fuori, in particolare dalla rotta balcanica. È uno degli elementi su cui lavoriamo incessantemente, è una delle ragioni per cui oggi abbiamo ristretto questo visita».


Il video del punto stampa

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