Consiglio dei ministri, varata la legge di Bilancio 2024: poco meno di 24 miliardi, 10 per il taglio contributivo

Meloni in conferenza stampa: «Una manovra che non disperde risorse, siamo gravati da Superbonus e interessi sul debito»

È iniziato l’ultimo trimestre dell’anno, quello in cui l’argomento preponderante in politica diventa l’economia. L’approvazione della legge di Bilancio di questa mattina, in Consiglio dei ministri, sarà seguita da una valutazione con l’Unione europea, particolarmente delicata in particolare in questa fine 2023. Con Bruxelles, le interlocuzioni sono fitte anche per la riforma del Fiscal Compact e per l’erogazione delle rate del Pnrr. Il Consiglio dei ministri di oggi, 16 ottobre, ha scelto di affrontare insieme diversi temi: una prima stesura della Manovra, del Documento programmatico di bilancio, il decreto Fiscale e i primi decreti legislativi della delega fiscale, tra le altre cose. Alle 11, la presidente del Consiglio inizia la conferenza stampa: poco meno di 24 miliardi di legge di Bilancio, spiega, di cui 16 miliardi di extragettito e gli altri derivanti da tagli di spesa pubblica. Ad esempio, è stata attuata una spending review sui ministeri, che si sono visti tagliare del 5% le spese discrezionali. «Una manovra che non disperde risorse, ma che le concentra su alcune grandi priorità di questo governo», esordisce Giorgia Meloni. «Avremo circa 13 miliardi di interessi da pagare sul debito, in forza delle decisioni assunte dalla Banca centrale europea, e circa 20 miliardi per il Superbonus: complessivamente, fanno più della legge di Bilancio», è l’alibi che avanza da subito il capo dell’esecutivo, per giustificare una Manovra che non è di certo espansiva.


Tagli contributivi

Tuttavia, Meloni ci tiene a precisare che vengono confermati i provvedimenti varati l’anno precedente. «La priorità è difendere il potere d’acquisto delle famiglie, ovvero più soldi in busta paga per i cittadini con redditi medio-bassi». Per l’intero 2024, sarà reiterato il taglio del cuneo contributivo già disposto lo scorso maggio: 6% di taglio per i redditi fino a 35 mila euro, 7% per i redditi fino a 25 mila euro. «Mediamente, un aumento in busta paga che corrisponde a 100 euro al mese per circa 14 milioni di cittadini», rivendica Meloni. È il provvedimento più corposo, visto che assorbe circa 10 miliardi di euro della manovra. A questo, si aggiunge l’anticipo della riforma dell’Irpef, prevista nella delega fiscale: «Di fatto, estendiamo il primo scaglione, quello che prevede un’aliquota al 23%, alla fascia di popolazione che guadagna fino a 28 mila euro». Questa misura vale 4,1 miliardi di euro e si applica anche ai pensionati. «È un anticipo di riforma fiscale, al momento sterilizzata per i redditi più alti». Dunque, ci sarà un accorpamento al 23% dei primi due scaglioni Irpef – fino a 28 mila euro appunto -, un lieve aumento della no tax area per i lavoratori dipendenti che viene unificata a quella dei pensionati, un taglio di 260 euro per le detrazioni sopra i 50 mila euro. Prevista, inoltre, la rivalutazione delle pensioni in rapporto all’inflazione. «Confermata la supervalutazione delle pensioni minime per gli over 75. Vogliamo dare un segnale sulle pensioni, delle quali non si è mai occupato nessuno».


Pensioni, eliminato il vincolo dell’età per la previdenza contributiva

Così, la presidente del Consiglio continua a elencare i provvedimenti in tema previdenziale: «Abbiamo eliminato il vincolo che prevede che chi è nel contributivo possa andare in pensione, una volta raggiunta l’età di pensionamento, solo se ha raggiunto un importo pensionistico pari a 1,5 volte la pensione sociale». Ancora: «Ape sociale e Opzione donna vengono raggruppate in unico fondo per la flessibilità in uscita, che consente di andare in pensione a 63 anni con 36 anni di contributi per caregiver, disoccupati, lavori gravosi e disabili, mentre con 35 anni di contributi per le donne». La leader di Fratelli d’Italia torna sul sostegno al reddito, nello specifico gli aumenti contrattuali per il pubblico impiego. «Ci sono circa 7 miliardi di euro, di cui gran parte a disposizione del ministro Zangrillo, per gli aumenti». Oltre 2 miliardi di euro per la sanità e 5 miliardi per i rimanenti settori. «Ma la priorità di questo governo, per quest’anno, è il rinnovo del contratto per il comparto difesa e sicurezza. Un poliziotto, per gli straordinari, prende una tariffa oraria più di un collaboratore domestico».

Tagli alla sanità, per Meloni sono solo «bugie»

Questione sanità, sulla quale le opposizioni hanno criticato fortemente l’esecutivo, nelle scorse settimane. Meloni, invece, rivendica «i 3 miliardi in più rispetto a quanto previsto». Saranno destinati all’abbattimento delle liste di attesa. Poi, la presidente del Consiglio prova a smentire proprio le ricostruzioni di chi ha accusato il governo di aver tagliato sulla sanità: «Sul tema sanità ho sentito un po’ di tutto. Vedo polemiche sul fatto che abbiamo tagliato su questo settore. Con 136 miliardi di euro per il fondo sanitario nazionale noi raggiungiamo il più alto investimento mai previsto per la sanità. Nel 2019, il fondo sanitario ammontava a 115 miliardi, negli anni del Covid viaggiava sopra i 120 miliardi. Mi sembra quindi un po’ forte dire che questo governo fa tagli alla sanità. Le bugie che ho sentito non corrispondono alla realtà delle cose». Infine, un altro punto toccato da Meloni è quello dell’incentivo alla natalità: «Non confermiamo il taglio dell’Iva sui prodotti della prima infanzia, poiché assorbito dagli aumenti dei prezzi, ma aggiungiamo altre tre misure, per un importo complessivo di circa 1 miliardo di euro».

Asilo nido gratis per il secondo figlio

Le risorse serviranno ad aggiungere un mese di congedo parentale, al 60%, ad aumentare i fondi per l’asilo nido, «poiché al secondo figlio, l’asilo nido deve essere gratis» e la decontribuzione per le madri: «Prevediamo che le madri con due figli o più non paghino la quota del lavoratore per i contributi. La paga lo Stato per le madri con due figli, fino a quando il secondo figlio non raggiunge i 10 anni, per le madri con tre o più figli fino al compimento dei 18 anni del più piccolo. Il concetto che noi vogliamo stabilire è: una donna che mette al mondo due figli, nel momento in cui abbiamo bisogno di invertire il trend demografico, ha già offerto un contributo alla società». Infine, Meloni conclude su ultime misure relative al mondo del lavoro. «Sui fringe benefit l’anno scorso siamo intervenuti in maniera significativa. Rendiamo quelle misure strutturali, con modifiche per il 2024, portando il tetto a 2 mila euro per i lavoratori con figli, mille euro per tutti gli altri». Introdotte anche ulteriori deduzioni per le imprese, al 120% per le nuove assunzioni a tempo indeterminato, al 130% per chi è madre o era percettore del Reddito di cittadinanza. Alle 11.30, Meloni deve lasciare la conferenza stampa per accogliere il re di Giordania, in un bilaterale che si terrà a Palazzo Chigi.

Trovate le coperture per il Ponte sullo Stretto e riduzione del canone Rai

Restano a rispondere alle domande dei giornalisti Antonio Tajani, Matteo Salvini, Giancarlo Giorgetti e Maurizio Leo. Il vicepremier leghista, ad esempio, esulta per la copertura finanziaria ottenuta per la costruzione del Ponte sullo Stretto. «È un cantiere che ho tutta l’intenzione di aprire nell’estate 2024». Previsti 12 miliardi in proiezione pluriennale. Il ministro dell’Economia, invece, ironizza su alcune delle accuse mosse spesso all’esecutivo: «La cosa più importante tra quelle approvate oggi in Cdm è il Documento programmatico di bilancio che andava inviato all’Ue e la scadenza era oggi. E miracolosamente questo governo di sovranisti e populisti ha rispettato la scadenza». Poi, sulla legge di Bilancio, aggiunge: «È stato chiesto un sacrificio a tutti i ministeri, ma questa Manovra conferma tutti gli obiettivi approvati con la Nadef: confermo che si tratta di una Manovra seria e prudente. Il quadro e la congiuntura hanno reso problematica la costruzione della Manovra, ci sono molte variabili difficili da ponderare: stiamo monitorando, con tutti i ministri dell’Economia che incontrerò oggi in Lussemburgo, i prezzi del gas. È chiaro che la situazione potrebbe volgere in negativo rispetto agli auspici, con la fine dei benefici previsti per il 2023». A proposito di tempistiche, Salvini rilancia sulla «approvazione nei tempi più rapidi possibili – della Manovra -, che non vedrà alcun emendamento di maggioranza», in Parlamento. Il vicepremier annuncia anche che il canone Rai sarà tagliato della bolletta dei contribuenti, passando da «90 a 70 euro l’anno».

Fine di Quota 103, Giorgetti: «Sarà molto più restrittivo l’accesso alla pensionamento anticipato»

Non ne aveva parlato Meloni, ma Giorgetti, incalzato dalle domande, ammette che da Quota 103 il governo è stato costretto a passare a una sorta di Quota 104: «C’è un meccanismo di incentivi per rimanere al lavoro. Non ci sarà più né Ape sociale né quota 103 nella forme previste l’anno scorso – chiarisce ulteriormente il ministro dell’Economia -. Per quota 103, abbiamo alzato i requisiti di età anagrafica, fermo restando i 41 anni di contributi per accedere alla pensione. Ma non è Quota 104 piena, c’è un meccanismo di incentivi a permanere al lavoro e una penalizzazione per quelli che decidono di andare in pensione prima. In generale, sarà molto più restrittivo l’accesso alla pensionamento anticipato». Tajani, prima di lasciare la conferenza per raggiungere Meloni al bilaterale con le autorità giordane, vuole sottolineare tre punti che gli stanno «particolarmente a cuore». Ovvero, «Quello per i pensionati, il rinnovo dei contratti nel comparto difesa e sicurezza, segnali di attenzione per i nostri custodi. Poi la sanità, con l’obiettivo di garantire l’abbattimento dei tempi d’attesa per gli esami, un vergogna contro la quale abbiamo messo un primo tassello con i 3 miliardi aggiuntivi. Altri temi prioritari, il taglio del cuneo fiscale e nessuna tassa di successione».

Il video della conferenza stampa

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