Ucraina, missili Atacms contro le infrastrutture russe. La conferma di Zelensky: «Arrivati dagli Usa e già impiegati»

Le truppe di Kiev li avrebbero usati contro due aeroporti controllati da Mosca, andando a segno

Una svolta sostanziale nella guerra in Ucraina. Gli Stati Uniti hanno inviato per la prima volta e in segreto a Kiev i tanto attesi (e richiesti) missili a lungo raggio Atacms. La notizia, resa nota da fonti informate al Wall Street Journal, è stata confermata direttamente dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky: «Kiev ha ricevuto dagli Usa missili Atacms e li ha già impiegati», riferisce l’agenzia Unian. L’invio delle armi – stando alle dichiarazioni rilasciate al giornale americano – sarebbe stato necessario per consentire attacchi a lungo raggio durante una fase importante della controffensiva. Il battesimo di fuoco sarebbe inoltre avvenuto la notte scorsa, quando le truppe di Kiev hanno colpito due aeroporti controllati da Mosca lontano dalla linea del fronte, un deposito di munizioni e attrezzature di vario tipo. Il bilancio fornito dagli ucraini è di almeno nove elicotteri distrutti e «decine tra morti o feriti» tra i soldati di Mosca. Anche la Russia ha fatto inoltre sapere di aver trovato frammenti di bombe a grappolo M74 trasportate dai missili Usa Atacms a Berdyansk, occupata dai russi, sulla costa del Mar d’Azov, e nell’autoproclamata Repubblica di Lugansk, proprio dove le forze ucraine hanno rivendicato l’attacco alle infrastrutture. A riferirlo su Telegram è Vladimir Rogov, membro dell’autorità regionale filorussa di Zaporizhzhia. L’agenzia Unian ha pubblicato sui propri canali immagini che, secondo quanto affermato da chi le ha diffuse, mostrano una parte di un missile statunitense trovato sul posto. Si tratta – scrive – della variante MGM-140A prodotta nel 1996 con una gittata fino a 165 chilometri. Per mesi l’amministrazione Biden aveva resistito alle richieste del governo ucraino per la fornitura degli Atacms. Il timore era che il loro impiego potesse portare a una escalation del conflitto. È forse a causa dei limitati progressi della controffensiva che Washington ha deciso di cambiare, ancora una volta, le sue valutazioni.


Kiev: «Un nuovo capitolo di questa guerra è iniziato»

Il consigliere del presidente Zelensky, Mikhaylo Podolyak, ha sottolineato in un messaggio su Telegram come «un nuovo capitolo di questa guerra» sia appena «iniziato». Per il funzionario ucraino «non importa quante volte i territori occupati vengano inseriti nella “Costituzione della Russia” per “preservare l’eredità” sotto il rischio di colpi di stato, Mosca dovrà alla fine riconoscere le condizioni sul campo». Poi aggiunge: «Non ci sono più luoghi sicuri per le truppe russe all’interno dei confini internazionalmente riconosciuti dell’Ucraina». Questo significa – continua Podolyak – «che non c’è alcuna possibilità di mantenere il Sud, la Crimea e la Flotta del Mar Nero nel medio termine. Il tempo scorre già nella direzione opposta. L’ago del petrolio e del gas sta ancora trascinando la sua fine. Ma da tempo è inevitabile», conclude.


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