Quanto è costata Open to meraviglia? Santanchè: «Per la Venere solo 138mila euro. E sta andando forte»

Le stime finora si aggiravano sul mezzo milione di euro, altri parlavano di 9 milioni. Ma per la ministra del Turismo chi parla di quella somma ha fatto confusione

La campagna Open to Meraviglia «è costata 138mila euro». Così la ministra del Turismo Daniela Santanchè torna a parlare della discussa opera promozionale di cui, a causa di risultati deludenti e gaffe nella realizzazione, si discute ormai da mesi. «I 9 milioni – continua Santanché a margine del Salone della Giustizia citando un ipotesi sul costo della campagna molto circolata nelle scorse settimane – sono l’investimento che Enit, la nostra agenzia di promozione, investe nell’anno comprando gli spazi di promozione e tutto quanto nel mondo. Non è Open to Meraviglia che è costata 9 milioni. Ma 9 milioni è il budget che ha a disposizione Enit per promuovere l’Italia nel mondo».


Le performance

«I dati – prosegue la ministra difendendo il concept – ci dicono che la campagna ha funzionato molto bene. Sono stata poche settimane fa in Cina, We chat sarà addirittura un videogioco con la Venere di Botticelli». «Ci sono state milioni di visualizzazioni», aggiunge Santanché. «Per me è stata un successo e continuiamo con la Venere di Botticelli come immagine di campagna per il ministero del Turismo». Santanchè afferma di sentirsi tranquilla per l’istruttoria aperta dalla Corte dei Conti ad agosto, quando la Venere era riapparsa dopo mesi di assenza dai social nel pieno della stagione turistica.


I costi

Ma quanto è costata veramente la Venere? La cifra supererebbe il mezzo milione di euro. 136 mila euro era la cifra pagata dalla presidenza del Consiglio per la realizzazione del video di lancio della campagna promozionale da parte dell’agenzia Armando Testa e diffuso sui canali ufficiali a maggio 2023. Per appena 2 mila euro non è stata necessaria una gara d’appalto. A fine agosto, la Repubblica aveva rivelato che il versamento da 136 mila euro non era stato l’unico, parlando di «una ridda di micro-affidamenti», tutti sotto i 140 mila euro cifra dopo la quale è necessario indire una gara. Oltre alla somma ricevuta dalla presidenza del Consiglio, la Armando Testa ha ricevuto 138 mila euro parte dell’Enit, l’ex ente nazionale turismo, che fa capo al ministero di Santanchè. In più ci sono altri due pagamenti, ad altre società, per le spese di affissione. Uno da 130 mila euro e uno da 135 mila euro. In totale, i quattro versamenti raggiungono la cifra di 540 mila euro. Ben più di quanto dichiarato da Santanchè.

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