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No! Questa non è una bambina palestinese “attrice” che si fa salvare tre volte

26 Ottobre 2023 - 16:40 David Puente
Le stesse immagini circolavano nel 2016, ma diffuse con la teoria del complotto da un sito russo contro i ribelli in Siria

La teoria dei “crisis actors” non è nuova. Abbiamo verificato contenuti simili durante l’invasione russa in Ucraina, dove i filorussi condividevano video per accusare gli ucraini di fingersi vittime dell’esercito russo. Un classico delle teorie del complotto che alimenta la disinformazione anche nel conflitto tra Hamas e Israele, come nel caso del backstage di un film di cui abbiamo parlato in un precedente articolo. In questo caso, si sostiene che una presunta bambina palestinese sarebbe un’attrice e che avrebbe interpretato tre salvataggi diversi dopo gli attacchi israeliani nella striscia di Gaza. In realtà è siriana e la teoria del complotto venne diffusa dai canali russi nel 2016.

Per chi ha fretta

  • La bambina nelle foto non è affatto palestinese di Gaza.
  • Nelle foto c’è il logo dei White Helmets operanti in Siria.
  • La teoria del complotto originale venne diffusa dai canali russi in difesa del regime di Assad e dell’intervento di Mosca in Siria.
  • La bambina non venne salvata tre volte, ma una sola e unica volta come dimostrato dagli scatti originali su GettyImages del fotografo Ameer Alhalbi.

Analisi

«Gaza e la propaganda filo palestinese. Fosse l’unica, ormai vi sono veri e propri attori», scrive via Facebook l’utente condividendo lo screenshot di un tweet con il seguente testo:

«Qui sotto le immagini trovate su profili pro-pal. Un grande classico: bimba coperta di polvere salvata. Qui si sono superati, perché l’hanno salvata ben tre volte. #Gaza»

Il testo viene riproposto con la stessa immagine attraverso altri post Facebook:

La «bambina palestinese attrice» è in realtà siriana

Basta osservare l’uomo con il casco in testa e il logo in basso a destra nella terza immagine per capire che non si tratta di fotografie provenienti da Gaza, ma dalla Siria. Il logo, infatti, è quello dei White Helmets operanti nel territorio siriano.

La teoria del complotto filorussa sulla Siria

Consolidato il fatto che non si tratti di una bambina palestinese, le accuse di essere un’attrice arrivano da account e siti filorussi. Ecco un articolo pubblicato il primo novembre 2016 dal sito Russia-insider.com, dal titolo «Syrian Girl Mysteriously ‘Saved’ Again and Again», dove accusano la fazione anti-Assad di sfruttare la bambina per fare propaganda contro il governo e contro l’intervento russo in Siria.

Come ricostruito in un fact-check del 2016, non si tratta di tre salvataggi diversi durante tre bombardamenti aerei russi in Siria, ma di uno solo avvenuto ad Aleppo il 27 agosto 2016. Tutte le tre foto vennero scattate e poi pubblicate dal fotografo Ameer Alhalbi su Getty Images (123), inclusa quella dove la bambina viene passata da un soccorritore all’altro. Nella descrizione della foto leggiamo:

«Syrian civilians and a rescue worker evacuate children in the Maadi district of eastern Aleppo after regime aircrafts reportedly dropped explosive-packed barrel bombs on August 27, 2016. At least 15 civilians were reported killed when two bombs fell several minutes apart, near a tent where people were receiving condolences for those killed this week. (Photo by Ameer al-HALBI / AFP) (Photo by AMEER AL-HALBI/AFP via Getty Images)»

Conclusioni

Non si tratta di una bambina palestinese che fa l’attrice per la propaganda palestinese. Si tratta di una bambina siriana, usata per una teoria del complotto diffusa dai canali russi nel 2016 contro l’opposizione siriana al regime di Assad. Anche all’epoca venne accusata di fare l’attrice per tre diversi salvataggi, ma in realtà si trattava di un unico e vero salvataggio.

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