No! Questo video non mostra l’incendio dell’ambasciata israeliana nel Bahrein

Le immagini circolano già dal 2012, e ritraggono una stazione di polizia data alle fiamme dai manifestanti in quello stesso anno

Il conflitto israelo-palestinese domina, nel mese di ottobre 2023, il mondo dell’informazione così come quello della disinformazione. Molte sono le notizie false diffuse sull’argomento, complice la sconfinata offerta di video e immagini attribuibili in maniera errata a quanto sta accadendo (alimentata esponenzialmente dall’avvento dell’Intelligenza Artificiale). L’ultimo caso riguarda il video di un edificio divorato dalle fiamme. Secondo diversi utenti, le riprese riguarderebbero l’ambasciata israeliana nel Bahrein (un arcipelago di oltre 30 isole che si trovano nel Golfo Persico, al largo della costa settentrionale della penisola arabica).

Per chi ha fretta:

  • Sui social ha iniziato a circolare il video di un edificio divorato dalle fiamme. Secondo diversi utenti, le riprese riguarderebbero l’ambasciata israeliana nel Bahrein
  • In realtà, le immagini non sono recenti, e non riguardano l’ambasciata israeliana
  • Circolano infatti già dal 2012, e ritraggono una stazione di polizia data alle fiamme dai manifestanti quello stesso anno

Analisi

«L’ambasciata israeliana in Bahrein è stata data alle fiamme. Israele sta evacuando le sue ambasciate nei Paesi musulmani». Questa è la didascalia di solo uno dei moltissimi post condivisi su Facebook, riguardo il video in questione. Le immagini mostrano un edificio in fiamme, e un gruppo di persone al di fuori di esso che scaglia materiale incandescente.

In realtà, però, questa clip non ha nulla a che vedere con il recente conflitto israelo-palestinese. Le immagini, infatti, non sono recenti, e non riguardano l’ambasciata israeliana: circolano già dal 2012, e ritraggono una stazione di polizia data alle fiamme dai manifestanti nello stesso anno.

La clip è stata condivisa anche su YouTube, assieme alla didascalia: «Questo attacco è avvenuto dopo che la salute del professor Hassan Mushaima era peggiorata nelle carceri di Al-Khalifiya, poiché il suo cancro era ricomparso a causa della negligenza medica nella prigione».

Tra il 2011 e il 2014, infatti, l’area fu teatro di sommosse popolari, animate principalmente dalla parte sciita della popolazione che si rivoltò contro il governo dopo le rivoluzioni arabe iniziate in Tunisia alla fine del 2010. Nello specifico, come leggiamo dal portale Americans for Democracy & Human Rights in Bahrein:

Hassan Mushaima è un importante esponente dell’opposizione bahreinita e prigioniero politico che dal 2011 sta scontando la sua condanna all’ergastolo nella prigione di Jau. Alla luce del suo ruolo nelle manifestazioni a favore della democrazia è stato accusato di aver tentato di rovesciare il governo. Durante la sua detenzione, le autorità hanno sottoposto il 74enne a maltrattamenti e negligenze mediche. Nel settembre 2021, Hassan ha rifiutato una sentenza alternativa e sta quindi ancora scontando l’ergastolo.

Conclusioni

Le immagini che alcuni utenti hanno attribuito a un presunto incendio dell’ambasciata israeliana nel Bahreim in realtà non sono recenti, e non riguardano l’ambasciata israeliana: circolano già dal 2012, e ritraggono una stazione di polizia data alle fiamme dai manifestanti nel 2012.

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