Il cardinale Zuppi sul conflitto in Israele: «Hamas è il peggiore nemico del popolo palestinese»

Il presidente della Cei e arcivescovo di Bologna è intervenuto all’assemblea Anci, parlando anche della situazione sociale in Italia: «Sei milioni di poveri sono uno scandalo»

Dalle guerre che sconvolgono Europa e Medio Oriente, alla situazione delle fasce più deboli d’Italia. Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei e arcivescovo di Bologna, è intervenuto alla terza giornata della 40esima assemblea Anci a Genova. E sul conflitto riesploso tra Israele e la Striscia di Gaza, il cardinale indica senza indecisione da che parte stare: «Hamas è il peggiore nemico del popolo palestinese». Questo perché, spiega l’arcivescovo, «c’è bisogno di una soluzione che garantisca i diritti delle due parti, c’è tanto bisogno di una leadership palestinese autorevole, in grado di difendere il suo popolo». E il gruppo armato di Hamas, questo il suo ragionamento, allontana la soluzione di pace, non è un interlocutore affidabile. Zuppi ha poi aggiunto: «C’è sicuramente uno sforzo che dobbiamo fare, una soluzione da trovare, che garantisca i diritti delle due parti», rispondendo a chi gli chiedeva se la soluzione di «due popoli-due Stati» tra Israele e Palestina fosse ancora praticabile. Riconoscendo poi l’importanza delle parole di Papa Francesco sulla terza guerra mondiale combattuta a pezzi, in varie parti del mondo. «La formula del Pontefice è intelligente perché non ci sono cose che non ci riguardano, ti riguardano anche conflitti che tendenzialmente sembrerebbero non avere niente a che fare», ha spiegato ancora, «qualche volta noi ci accorgiamo dei problemi quando emergono. Ovviamente c’è una storia che continua il suo corso, c’è da avere chiarezza, fermezza e nessuno tipo di indulgenza verso la violenza, e poi bisogna capire le cause per risolverla». Sull’altro conflitto, quello tra Ucraina e Russia, che ormai va avanti da oltre un anno e mezzo, Zuppi ha assicurato l’attenzione massima della Santa Sede: «La passione di Papa Francesco è rammendare, la missione per cercare la pace continuerà. La guerra non è soltanto quando materialmente scoppia, c’è il pezzo precedente ed è su quello che dobbiamo fare tanto anche per rammendare». A margine, il cardinale ha anche rivolto un pensiero a quei «sei milioni di italiani» che vivono in povertà: «Sono una cosa che deve scandalizzare, chi vive il peso e la sofferenza più diretta sono i Comuni e anche la Chiesa, perciò l’incontro di oggi serve anche a ringraziarli per il loro senso civico che mette al centro la persona», ha chiosato il presidente della Conferenza Episcopale Italiana.


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